È stato respinto il ricorso che la miliardaria vietnamita Truong My Lan aveva presentato contro la sua condanna a morte

(Tran Quynh/VNExpress via AP)
(Tran Quynh/VNExpress via AP)

Martedì un tribunale del Vietnam ha respinto il ricorso presentato dall’imprenditrice edile Truong My Lan, una delle donne più ricche del paese, che ad aprile era stata condannata a morte per aver sottratto illecitamente l’equivalente di 11,7 miliardi di euro a una banca. Il giudice ha stabilito che le perdite economiche derivate dalle azioni My Lan sono talmente gravi da non poter giustificare alcuna riduzione della pena. Secondo la legge vietnamita, My Lan potrebbe ottenere una commutazione della sua condanna a morte restituendo almeno tre quarti del totale dei fondi sottratti e collaborando alle indagini. Un’altra possibilità sarebbe quella di ottenere una grazia dal presidente del Vietnam, Luong Cuong.

Truong My Lan è accusata di aver usato una rete di società false e prestanome per aggirare le leggi che in Vietnam impediscono a una singola persona di controllare più del 5 per cento di una banca: in questo modo era arrivata a controllare più del 90 per cento della Banca commerciale di Saigon, e aveva elargito grossi prestiti ad altre società che controllava o con cui aveva legami, causando ingenti perdite all’istituto finanziario. Aveva poi corrotto i funzionari della banca per nascondere le transazioni illecite.

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