Alla fine la contesa per l’acqua fra Enna e Caltanissetta è stata risolta dalla pioggia
I sindaci che stavano occupando l'impianto di potabilizzazione hanno smesso di protestare, ma i problemi a lungo termine rimangono
La pioggia in Sicilia ha aumentato significativamente il livello del lago Àncipa, un invaso artificiale in provincia di Enna importante per la fornitura di acqua potabile per una vasta zona dell’entroterra siciliano, fra cui parte della provincia di Caltanissetta, che da qualche tempo era sceso a livelli critici. La situazione aveva causato una protesta nei cinque comuni che dipendono interamente dal lago: alcuni giorni fa i sindaci avevano occupato gli impianti di potabilizzazione assieme a decine di abitanti per cercare di impedire che l’acqua fosse inviata verso Caltanissetta, una sessantina di chilometri più a sud, ma ora che il livello del lago è aumentato la protesta è stata interrotta.
La fornitura idrica nella zona è sottoposta a razionamento da tempo. Solitamente i rubinetti funzionano una volta a settimana: i turni di distribuzione condizionano molti aspetti della vita quotidiana degli abitanti. Vicino a Caltanissetta sono stati recentemente realizzati alcuni pozzi che potrebbero renderla indipendente dall’Ancipa, ma attualmente sono inutilizzabili per problemi alle condutture. Non è un problema isolato: secondo i più recenti dati dell’Istat in Sicilia si perde più della metà dell’acqua durante il trasporto nelle tubature.
In Sicilia un terzo dei bacini usati per la fornitura d’acqua alle case attualmente è asciutto. La siccità non aveva prosciugato totalmente l’Ancipa, ma all’inizio di dicembre l’aveva ridotto a soli 230mila metri cubi d’acqua: meno dell’1 per cento della capacità massima, di 30 milioni di metri cubi. Enel Green Power Italia, gestore della diga che delimita l’invaso, ha detto che per garantirne il funzionamento la quantità d’acqua non può scendere sotto 218mila metri cubi. Con le piogge degli ultimi giorni la quantità di acqua è circa triplicata, fino a oltre i 700mila metri cubi, il livello che aveva all’inizio di novembre.
Lunedì al termine di una lunga riunione convocata dalla prefetta di Enna, Maria Carolina Ippolito, le due province sono arrivate a un accordo per la distribuzione delle acque dell’Ancipa. La fornitura a Caltanissetta e ai comuni circostanti proseguirà ancora per alcuni giorni, mentre vengono completati i lavori sulle condutture che portano in città l’acqua dei pozzi vicini. In seguito, quando l’Ancipa scenderà sotto i 400mila metri cubi, la sua acqua sarà destinata solo ai cinque comuni della provincia di Enna che dipendono interamente dal lago: Troina, Cerami, Gagliano Castelferrato, Nicosia e Sperlinga, quelli i cui sindaci hanno occupato l’impianto di potabilizzazione.
Secondo il direttore della Protezione civile regionale, Salvo Cocina, probabilmente miglioreranno anche i turni di approvvigionamento dell’acqua: Cocina non ha specificato di quanto, ma è possibile che passi da una volta a settimana a uno ogni sei giorni. Concretamente la carenza d’acqua significa che nei paesi interessati le persone devono organizzarsi per fare qualsiasi attività per cui è necessario usare l’acqua: nelle case si mettono sveglie negli orari di attivazione dell’acqua corrente per far partire le lavatrici, lavarsi e riempire dei bidoni che si tengono in casa come riserva; nei bar si servono i caffè nei bicchieri di plastica per ridurre la necessità di lavare le tazzine; i ristoranti hanno modificato i menù tenendo conto della scarsità di acqua e nei negozi dei parrucchieri gli orari di apertura sono vincolati a quelli delle autobotti che riforniscono gli impianti idraulici.
L’occupazione è stata quindi revocata: nei tre giorni in cui è durata, molte persone hanno mostrato la propria solidarietà ai manifestanti portando cibo e materiali necessari per dormire. Alcune delle persone presenti hanno chiarito a Repubblica Palermo che la protesta, che è stata pacifica, non era contro la città di Caltanissetta, ma contro l’amministrazione regionale, che accusano di non aver pianificato gli interventi strutturali necessari a risolvere la situazione. Il presidente della Sicilia, Renato Schifani, ha convocato per martedì una riunione della “cabina di regia” sulla gestione dell’acqua nella sede dell’amministrazione regionale a Palermo.
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