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  • Martedì 3 dicembre 2024

È stato confermato l’annullamento dell’enorme retribuzione di Elon Musk

Un tribunale ha ribadito che i 56 miliardi di dollari che avrebbe dovuto ricevere da Tesla non sono giustificabili

(Apu Gomes/Getty Images)
(Apu Gomes/Getty Images)
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Lunedì un tribunale del Delaware ha confermato l’annullamento del pacchetto retributivo da 56 miliardi di dollari (più o meno 53 miliardi di euro) che Elon Musk avrebbe percepito dall’azienda di auto elettriche Tesla in quanto amministratore delegato.

L’annullamento era già stato deciso da una sentenza dello scorso gennaio, ma in estate gli azionisti avevano riconfermato il pagamento con un voto in assemblea. La giudice Kathaleen McCormick ha stabilito che la nuova votazione degli azionisti non modifica in alcun modo la sentenza di gennaio, e ha definito le motivazioni dei legali di Musk inconsistenti. Commentando la decisione di McCormick, Musk ha scritto polemicamente sul suo social X che «i voti aziendali dovrebbero essere controllati dagli azionisti, non dai giudici».

Con “pacchetto retributivo” si intende l’insieme dei compensi che spettano a chi lavora, e che comprendono lo stipendio, i benefit, eventuali azioni e così via. Quello contestato era stato approvato per la prima volta nel 2018, e prevedeva tra le altre cose 12 tranche di cosiddette stock option, che sono strumenti tipici usati nelle grandi aziende come incentivo per i dirigenti e i dipendenti a raggiungere determinati obiettivi: danno loro la possibilità di acquistare le azioni dell’azienda a un determinato prezzo. Il pacchetto retributivo di Musk prevedeva complessivamente stock option per 300 milioni di azioni Tesla, che non ha però potuto acquistare perché bloccate dalla causa in Delaware.

La sentenza di gennaio aveva dato ragione a un azionista che si era rivolto al tribunale, secondo il quale sei anni fa il consiglio di amministrazione aveva acconsentito a erogare una retribuzione così alta (la più alta al mondo per un amministratore delegato di una società quotata) senza giustificazioni economiche e in modo non indipendente, facendosi condizionare da Musk stesso. McCormick aveva motivato la decisione di annullare il pacchetto di Musk con il fatto che la negoziazione con il consiglio di amministrazione sarebbe stata «profondamente carente», per gli «estesi legami» di Musk con i consiglieri. La giudice aveva anche definito Musk un «amministratore delegato superstar», che in virtù dei ruoli che ricopriva era riuscito a condizionare il consiglio di amministrazione nella decisione di concedergli un pacchetto retributivo così esoso.