La Cina vieterà l’esportazione di alcuni minerali rari negli Stati Uniti
Martedì la Cina ha dichiarato di voler iniziare a vietare l’esportazione di alcuni minerali rari negli Stati Uniti. Il ministero del Commercio cinese ha detto che verranno vietate da subito le vendite di materiali come il gallio, il germanio e l’antimonio, citando motivi di sicurezza nazionale fra cui il loro utilizzo per scopi militari. Il gallio e il germanio sono necessari per la produzione di semiconduttori, utili a loro volta per la produzione di microchip, componenti fondamentali in moltissimi prodotti tecnologici di uso quotidiano: sulla loro esportazione la Cina aveva già imposto dei limiti nel 2023. Sarà inoltre ristretta l’esportazione di grafite.
L’annuncio è arrivato un giorno dopo la decisione del governo statunitense di vietare la vendita di alcuni chip e macchinari alla Cina e di inserire più di 100 aziende cinesi in una lista di enti con cui i produttori statunitensi possono avere degli scambi commerciali limitati e più controllati.
Viene dalla Cina la gran parte delle forniture mondiali di minerali che servono a produrre componenti elettronici come i microchip. Queste restrizioni reciproche fra Cina e Stati Uniti nel settore della tecnologia vanno avanti da tempo e stanno diventando sempre più dure. A ottobre per esempio la Cina aveva iniziato a chiedere alle aziende cinesi che commerciavano con paesi occidentali di rivelare con precisione come i minerali esportati sarebbero stati utilizzati dalle aziende che li compravano.