Iniziano gli scioperi dei lavoratori della Volkswagen in Germania
Contro il piano del gruppo di chiudere tre stabilimenti e licenziare migliaia di persone
Da lunedì i lavoratori delle fabbriche Volkswagen in Germania iniziano uno sciopero per protestare contro il piano del gruppo di chiudere tre stabilimenti, licenziare migliaia di persone e ridurre gli stipendi di chi resta del 10 per cento. Il principale sindacato dei lavoratori di Volkswagen, IG Metall, aveva inizialmente annunciato scioperi «di avvertimento», che di solito durano alcune ore, ma il capo negoziatore Thorsten Gröger ha già fatto sapere che se sarà necessario «sarà la più lunga battaglia di contrattazione collettiva che Volkswagen abbia mai visto».
Il gruppo Volkswagen, che comprende i marchi Audi, Porsche e Seat, è in crisi da tempo. Negli ultimi mesi aveva discusso con i sindacati un piano per ridurre i costi a fronte del calo delle vendite, finché a ottobre Daniela Cavallo, la presidente del consiglio di fabbrica, aveva parlato della possibilità di chiudere alcuni stabilimenti per la prima volta nella sua storia come di una cosa concreta.
Gröger ha accusato i dirigenti di Volkswagen di aver peggiorato la situazione. Per impedire la chiusura degli stabilimenti, IG Metall e il consiglio di fabbrica avevano proposto un piano al gruppo che tra le altre cose proponeva di tagliare i bonus per i dirigenti e per il resto del personale, e di non aumentare gli stipendi in futuro in cambio di orari di lavoro più brevi. Secondo il sindacato, questo piano avrebbe potuto far risparmiare 1,5 miliardi di euro. Volkswagen però aveva detto che queste misure non sarebbero state in grado di aiutare il gruppo sul lungo termine.
Domenica Volkswagen ha diffuso una dichiarazione in cui dice di rispettare il diritto dei lavoratori a partecipare allo sciopero e di aver preso misure per ridurre al minimo l’impatto dell’iniziativa.
In Germania Volkswagen ha circa 300mila dipendenti, di cui 120mila con un contratto collettivo di lavoro. La sua crisi è emblematica dei problemi del settore automobilistico in tutta Europa e ha ripercussioni enormi a livello economico, ma anche culturale e politico, dal momento che l’azienda viene considerata una “eccellenza” tedesca. Tra le ragioni principali della crisi di Volkswagen ci sono un forte calo della domanda dei consumatori, il costo del passaggio ai veicoli elettrici e la concorrenza della Cina.
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