È stata avviata un’indagine contro quattro persone coinvolte nei soccorsi delle tre persone morte nella piena del fiume Natisone

Un fermo immagine del video che ritrae le tre persone morte mesi fa nella piena del fiume Natisone, pochi istanti prima di venire travolte, mentre cercavano di resistere alla corrente
Un fermo immagine del video che ritrae le tre persone morte mesi fa nella piena del fiume Natisone, pochi istanti prima di venire travolte, mentre cercavano di resistere alla corrente (ANSA)

La procura di Udine, in Friuli Venezia Giulia, ha avviato un’indagine per omicidio colposo per presunti errori nella gestione delle operazioni di soccorso di Patrizia Cormos, Bianca Doros e Cristian Molnar, che morirono il 31 maggio nella piena del fiume Natisone: sono indagati tre vigili del fuoco e un infermiere del servizio di emergenza del 112. Né i vigili del fuoco né l’infermiere erano stati materialmente coinvolti nelle operazioni di salvataggio. Al momento non sono stati diffusi altri dettagli sulle accuse rivolte alle quattro persone indagate.

Cormos, Doros e Molnar avevano tra i 20 e i 25 anni. Lo scorso 31 maggio si trovavano in un isolotto in mezzo al fiume nella zona di Premariacco, vicino a Udine: nel giro di poco, per via di forti piogge, il livello del fiume si è alzato e la corrente si è intensificata, e i tre sono stati trascinati via dalla corrente. Le ricerche dei loro corpi sono proseguite per alcuni giorni: quelli delle due ragazze sono stati trovati pochi giorni dopo, mentre il corpo di Molnar, il ragazzo, è stato trovato quasi un mese dopo.