Da quarant’anni è impossibile sfuggire a “Last Christmas”
Quella degli Wham! è una delle canzoni di Natale più famose di sempre: uscì nel 1984, e da allora non sentirla a dicembre è una piccola impresa
Insieme a pochi altri esempi, come “All I Want for Christmas Is You” di Mariah Carey e “Jingle Bell Rock” di Bobby Helms, “Last Christmas” degli Wham!, il duo pop inglese composto dal cantante George Michael e dal chitarrista Andrew Ridgeley, è una delle canzoni di Natale più famose di sempre. La probabilità di sentirla suonare nel mese di dicembre è talmente alta da avere ispirato un’apposita sfida collettiva online, il cosiddetto “Whamageddon”, che si basa sul rimandare il primo ascolto il più a lungo possibile prima di Natale.
“Last Christmas” uscì il 3 dicembre del 1984, quarant’anni fa, e grazie a una melodia orecchiabile e a un ritornello molto azzeccato diventò fin da subito il tormentone perfetto per accompagnare le compere nei centri commerciali e nei mercatini di Natale. Uscì peraltro nello stesso giorno di “Do They Know It’s Christmas?”, un’altra canzone natalizia scritta per beneficenza dal supergruppo britannico Band Aid, fondato da Bob Geldof e Midge Ure e composto da molte popstar e rockstar internazionali, tra cui lo stesso Michael.
Sul momento, anche per via del suo dichiarato obiettivo filantropico (raccogliere fondi per l’Etiopia, che quell’anno era stata colpita da una grave carestia), “Do They Know It’s Christmas?” superò la canzone degli Wham! nelle classifiche britanniche: “Last Christmas” si fermò al secondo posto, e per i successivi 36 anni non raggiunse mai il primato, pur vendendo più di 7 milioni di copie in tutto il mondo. Ci è riuscita il primo gennaio del 2021, superando in classifica una delle sue principali contendenti, “All I Want for Christmas Is You”.
La canzone degli Wham! ha una melodia molto allegra e anche per questo motivo negli anni ha finito per essere associata allo spirito consumistico e spensierato tipico delle festività natalizie. Il suo testo racconta però qualcosa di diverso: è molto triste e malinconico e il Natale c’entra solo marginalmente, dato che parla della fine di una relazione con toni nostalgici e piuttosto addolorati. Lo si evince soprattutto dalla strofa principale, quella che fa:
«Lo scorso Natale ti ho dato il mio cuore, ma il giorno dopo l’hai buttato via. Quest’anno, per evitare di piangere, lo darò a qualcuno di speciale»
La canzone fu registrata nell’agosto del 1984 agli studi Advision di Londra. Da qualche mese Michael – che aveva 21 anni – aveva preso il controllo creativo del duo, e stava provando a costruirsi un’immagine più seria e di qualità. La critica dei tempi riservava infatti dei giudizi piuttosto severi alla musica degli Wham!, e Michael voleva smentirli scrivendo canzoni più autoriali, anche in previsione della sua futura carriera solista.
Il giornalista Mark Ellen, che negli anni Ottanta dirigeva la rivista musicale Smash Hits, ha raccontato che i suoi colleghi detestavano Michael e Ridgeley, e li consideravano una delle tante band da classifica frivola e commerciale. Con “Last Christmas”, quindi, Michael voleva raggiungere due obiettivi: da un lato scrivere una canzone di Natale di grande successo e in grado di durare nel tempo, anche per garantire alla band rendite stabili e longeve; dall’altro, cogliere l’occasione per raccontare una situazione personale ma comune a molte persone, ossia tutte le bugie che ci si racconta per superare la fine di una relazione.
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Michael scrisse la canzone nella sua cameretta d’infanzia, mentre Ridgeley era di sotto a guardare la televisione. Suonò praticamente tutti gli strumenti, escludendo Ridgeley da tutte le fasi della produzione e ammettendo in studio soltanto Chris Porter, il suo ingegnere del suono, e due assistenti. Porter ha raccontato che, quando iniziò a lavorare con gli Wham!, pensò che non avessero nessuna chance di diventare famosi, per quanto erano naif e apparentemente sprovveduti. Poi però si accorse che Michael non aveva paura a mettersi contro produttori e discografici per far valere le sue idee, e da subito era ben cosciente del suo potere contrattuale.
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Michael iniziò a capire di poter fare praticamente tutto da solo nella band registrando il secondo disco, Make It Big, che uscì nel 1984 e conteneva “Wake Me Up Before You Go-Go”, in cui aveva gestito autonomamente buona parte delle fasi produttive. Decise quindi di replicare quelle condizioni per “Last Christmas”, anche se non aveva una piena padronanza di tutti gli strumenti. «È stato un lavoro faticoso, perché suonava la tastiera con due o tre dita», ha raccontato Porter, che ha ricordato come Michael gli impedì di fare qualsiasi cosa, anche suonare i sonagli che furono aggiunti in post produzione.
Il risultato fu una canzone semplicissima: la base strumentale fu composta con una drum machine LinnDrum e con un sintetizzatore Roland, e a differenza della grandissima maggioranza delle canzoni pop aveva una struttura uguale tra strofa e ritornello. Dato che la melodia e la progressione di accordi di “Last Christmas” ricordavano molte altre canzoni del tempo, gli Wham! furono accusati in qualche occasione di plagio: l’accusa più famosa fu quella del cantante statunitense Barry Manilow, secondo cui “Last Christmas” assomigliava un po’ troppo a “Can’t Smile Without You”, una sua canzone del 1975. Manilow fece causa a Michael, ma in tribunale un musicologo dimostrò che c’erano una sessantina di altre canzoni con quella progressione di accordi e quella melodia.
Michael era notoriamente gay, ma all’epoca della canzone non aveva ancora fatto coming out (lo fece nel 1998), e nel video la persona a cui è dedicata la canzone è una donna, la modella Kathy Hill, allora fidanzata del compositore greco Vangelis. Lo girarono a Saas-Fee, una località sciistica in Svizzera, e all’ultimo minuto: cercarono il primo posto che fosse innevato a novembre, e ci andarono. Racconta di un weekend di un gruppo di amici in una baita, in cui c’è il protagonista con la sua nuova fidanzata, e la sua ex fidanzata con un nuovo partner.
Finite le riprese, Michael andò direttamente a registrare “Do They Know It’s Christmas?”, insieme a un sacco di altri cantanti famosi come Bono, Sting, Phil Collins, Boy George, Tony Hadley e Paul Weller. Michael si trovò quindi accreditato nelle prime due canzoni in classifica di quel momento, e decise di devolvere alla stessa causa di Band Aid anche i proventi di “Last Christmas”.
Negli ultimi tempi “Last Christmas” è stata associata soprattutto al cosiddetto “Whamageddon”, una specie di gioco di Natale che si è diffuso online – anche in Italia – da qualche anno, e che ha una sola regola: vince chi, a partire dal primo dicembre e fino alla vigilia di Natale, resiste più a lungo senza ascoltare la canzone, nemmeno casualmente o contro la sua volontà.
Il “Whamageddon” fu inventato 19 anni fa da quattro ragazzi danesi, ma diventò virale nel 2016, quando uno di loro, Thomas Mertz, aprì una pagina Facebook dedicata al gioco che in poco tempo fu seguita da migliaia di utenti; successivamente aprì anche un sito interamente dedicato al “Whamageddon”, che secondo il New York Times l’anno scorso è stato visitato da più di 500mila persone.
Mertz ha ammesso che, sebbene non abbia preso ispirazione da altri esempi, il “Whamageddon” non era una cosa completamente nuova. Per esempio, lui e i suoi amici hanno ricevuto per anni email molto piccate da parte un gruppo di studenti di Berkley, la famosa università californiana, che li accusavano di aver plagiato un gioco natalizio di loro invenzione: funziona come il “Whamageddon”, ma la canzone che bisogna evitare è “The Little Drummer Boy” di Katherine K. Davis, un brano natalizio molto popolare negli Stati Uniti. «Si arrabbiavano con noi ogni anno e dicevano che li copiavamo, dando per scontato che fossimo a conoscenza [del loro gioco]», ha detto Mertz.
Lo scorso anno Matt Facer, un dj che mette musica durante le partite del Northampton Town, una squadra della League One, la terza serie calcistica inglese, rovinò il Whamageddon a molti tifosi che erano allo stadio. Facer, conosciuto anche come DJ Matty, mise “Last Christmas” tra il primo e il secondo tempo della partita contro il Portsmouth, a cui erano presenti 7.215 persone: fece quindi perdere tutte le persone presenti, o almeno quelle che ci tenevano. Oggi “Last Christmas” è forse la canzone maggiormente associata a Michael, che morì proprio il giorno di Natale del 2016.
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