In Iran è stato liberato il rapper Toomaj Salehi, condannato per aver partecipato alle proteste contro il regime
Lunedì in Iran è stato rilasciato il rapper Toomaj Salehi, dopo aver scontato una pena di un anno per “propaganda contro lo stato”. Salehi ha 33 anni ed è un rapper molto popolare nel paese, dove è diventato famoso per i suoi testi di denuncia sociale contro la corruzione, la povertà diffusa e l’uccisione dei manifestanti.
Salehi era stato arrestato nel 2022 per la sua partecipazione alle grosse proteste di quell’anno contro il regime. Era stato poi incriminato, rilasciato su cauzione e arrestato di nuovo: nel 2023 era stato condannato a sei anni e tre mesi di reclusione, evitando la condanna a morte per una decisione della Corte suprema iraniana, e ad aprile era stato condannato a morte per un crimine traducibile come “diffusione della corruzione sulla terra”, utilizzato di solito dal regime iraniano per colpire i dissidenti politici. Anche in questo caso era intervenuta la Corte suprema, che a giugno aveva annullato la condanna e ordinato un nuovo processo.
Le proteste in questione erano cominciate nel settembre del 2022 in reazione alla morte di Mahsa Amini, una donna iraniana di 22 anni morta in carcere dopo essere stata arrestata perché non indossava correttamente il velo. Le manifestazioni si erano trasformate nella più estesa espressione di dissenso dalla rivoluzione del 1979, quella che trasformò l’Iran in una Repubblica Islamica. Il regime aveva represso le proteste con violenza, condannando a morte diverse persone, con esecuzioni e impiccagioni pubbliche.