In Guinea 56 persone sono morte nei disordini in uno stadio
Secondo il governo sono morte nella calca causata dagli scontri legati a una decisione dell'arbitro, durante la finale di un torneo di calcio
Domenica in Guinea, paese dell’Africa occidentale, 56 persone sono morte e decine sono rimaste ferite nella calca seguita agli scontri che ci sono stati dopo una partita di calcio giocata nella città di N’Zérékoré, la seconda più grande del paese dopo la capitale Conakry. Secondo quanto raccontato dai media locali, le violenze sono cominciate dopo che i tifosi della squadra ospite, della città di Labé, hanno invaso il campo e cominciato a lanciare pietre contro l’arbitro, per contestare una sua decisione. La polizia, a quel punto, ha risposto caricando i tifosi e sparando contro di loro gas lacrimogeni.
Dopo l’inizio dei disordini allo stadio ci sono stati scontri anche nel resto della città: un commissariato di polizia poco lontano è stato saccheggiato e bruciato da alcuni rivoltosi. In serata la sicurezza in città è stata rafforzata e l’ospedale, il tribunale e un accampamento militare sono stati circondati da militari di guardia. Nella notte i residenti hanno detto di aver sentito degli spari di avvertimento per le strade.
La partita di domenica a N’Zérékoré era la finale di un torneo dedicato al generale Mamady Doumbouya, presidente ad interim della Guinea, che ha ottenuto il potere con un colpo di stato nel 2021.