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  • Domenica 1 dicembre 2024

Perché tra Enna e Caltanissetta si litiga per l’acqua

I sindaci di cinque comuni in difficoltà per la siccità hanno occupato un potabilizzatore per protestare contro le forniture d'acqua ad altre zone della Sicilia

Il fondo di un lago praticamente del tutto a secco
Il lago Pergusa, in provincia di Enna, il 19 luglio 2024 (AP Photo/Andrew Medichini, Associated Press/LaPresse)
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Le province di Enna, Caltanissetta e Agrigento sono sempre in difficoltà per la carenza d’acqua dovuta alla siccità che nell’ultimo anno ha interessato la Sicilia, e sono costrette ai razionamenti nelle forniture di acqua potabile. Negli ultimi giorni la situazione ha anche creato uno scontro tra diverse istituzioni. Sabato 30 novembre i sindaci di cinque paesi della provincia di Enna hanno occupato, insieme a decine di altre persone, il potabilizzatore che tratta l’acqua prelevata dal lago Ancipa, un invaso sul corso del fiume Troina. Protestavano contro l’erogazione di acqua verso Caltanissetta e hanno cercato di sospenderla, senza riuscirci stando a Siciliacque, la società che si occupa della distribuzione idrica nella regione.

Un terzo dei bacini siciliani usati per la fornitura d’acqua alle case attualmente è asciutto. L’Ancipa non è ancora completamente a secco ma è comunque tra gli invasi che più hanno risentito della siccità. Ha una capacità di più di 30 milioni di metri cubi, ma secondo i dati dell’Autorità di bacino del distretto idrografico di Sicilia all’inizio di novembre disponeva di soli 760mila metri cubi d’acqua, che si sono ridotti a meno di 290mila negli ultimi giorni. Enel Green Power Italia, gestore della diga che delimita l’invaso, ha detto che la quantità d’acqua non può scendere sotto 218mila metri cubi per garantirne il funzionamento.

I sindaci che hanno organizzato l’occupazione del potabilizzatore sono quelli di Troina, Cerami, Gagliano Castelferrato, Nicosia e Sperlinga, che dipendono interamente dall’Ancipa per le forniture d’acqua. Complessivamente i cinque paesi hanno 28mila abitanti.

Concretamente la carenza d’acqua significa che nei paesi interessati le persone devono organizzarsi per fare qualsiasi attività per cui è necessario usare l’acqua. Come raccontava il Manifesto un mese fa, nelle case si mettono sveglie negli orari di attivazione dell’acqua corrente per far partire le lavatrici, lavarsi e riempire dei bidoni che si tengono in casa come riserva; nei bar si servono i caffè nei bicchieri di plastica per ridurre la necessità di lavare le tazzine; i ristoranti hanno modificato i menù tenendo conto della scarsità di acqua e nei negozi dei parrucchieri gli orari di apertura sono vincolati a quelli delle autobotti che riforniscono gli impianti idraulici.

A Enna sono stati installati dei bagni chimici. Sui tetti di molte case, anche in altre aree della regione, si vedono sempre più serbatoi per l’acqua privati.

Secondo il “Comitato Senz’acqua Enna”, fondato a settembre dopo l’introduzione di nuovi razionamenti, i problemi non derivano solo dalla siccità ma anche dalla cattiva gestione delle risorse. E in effetti secondo i più recenti dati dell’Istat in Sicilia si perde più della metà dell’acqua durante il trasporto nelle tubature.

L’erogazione dell’acqua dell’Ancipa verso Caltanissetta era stata interrotta il 15 novembre per fare dei lavori di manutenzione, ma poi era ripresa venerdì 29. Per questo i sindaci dei paesi della provincia di Enna hanno organizzato l’occupazione, dopo aver già protestato il 28 novembre andando alla sede del dipartimento regionale della Protezione Civile a Palermo, portando delle catene ai polsi.

Caltanissetta dispone di alcuni nuovi pozzi da cui può essere rifornita d’acqua (sono state individuate delle falde nel comune di Butera), ma attualmente non arriva nelle case a causa di una conduttura rotta, ha detto il sindaco della città Walter Tesauro. Anche il comune di San Cataldo, sempre in provincia di Caltanissetta, si trova nella stessa situazione del capoluogo. Salvo Cocina, il responsabile della “cabina di regia” che si sta occupando della crisi idrica nella Regione, ha spiegato che il rifornimento di Caltanissetta e San Cataldo con l’acqua dell’Ancipa è una soluzione temporanea.

– Leggi anche: Le prime misure di lungo periodo contro la siccità in Sicilia