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  • Venerdì 29 novembre 2024

In diversi quartieri di Malaga non si potranno più aprire alloggi turistici

Nella città spagnola in certe zone metà delle case è destinata agli affitti brevi per i visitatori

Malaga (Lex Zea/Contacto via ZUMA Press)
Malaga (Lex Zea/Contacto via ZUMA Press)
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Il consiglio comunale di Malaga, grande città nel sud della Spagna, ha deciso di vietare la concessione di nuovi permessi per gli alloggi turistici in diverse zone della città. La misura riguarda 43 quartieri, circa un decimo dei 417 definiti dall’amministrazione comunale, identificati da uno studio commissionato dal comune come quelli in cui gli alloggi per turisti occupano almeno l’8 per cento delle case: nel caso del quartiere di Plaza de la Merced, una grande piazza del centro, arrivano a essere il 53,7 per cento.

Secondo lo studio, una maggior percentuale di alloggi turistici corrisponde direttamente a un peggioramento della qualità della vita dei residenti. Inoltre si riflette anche sull’allontanamento degli abitanti dai quartieri, sostituiti dai turisti, dovuto all’aumento dei prezzi delle case e dei beni di consumo, come segnalano da tempo alcune associazioni cittadine.

La misura entrerà in vigore dopo essere stata pubblicata nella gazzetta ufficiale, nei prossimi giorni: dopodiché il divieto di concedere nuove licenze si estenderà automaticamente a tutti i quartieri in cui gli alloggi turistici supereranno l’8 per cento delle abitazioni. Attualmente nel centro della città le case affittate ai turisti sono circa un terzo del totale.

Una manifestazione contro i turisti a Malaga, il 9 novembre (Jesus Merida/SOPA Images via ZUMA Press Wire)

La decisione era stata annunciata dall’assessora all’Urbanistica, Carmen Casero, circa un mese fa. Il consiglio l’ha approvata con i voti del solo Partito Popolare, di centrodestra: i partiti di sinistra hanno votato contro perché chiedevano una moratoria totale delle concessioni di nuove licenze, mentre il partito di estrema destra Vox si è astenuto.

Ogni anno circa 1 milione e 600mila persone visitano Malaga, a fronte di una popolazione di circa 500mila abitanti. In altre parti della Spagna la sproporzione fra turisti e residenti è ancora più alta, ma la situazione di Malaga è particolare perché fino a pochi anni fa la città non era considerata una meta turistica. Un lungo processo di riqualificazione però ha cambiato la situazione: se nel 2016 gli alloggi per turisti erano meno di 1.000, oggi sono 12.800.

La rapida crescita dei turisti, e degli alloggi per loro, ha causato diverse proteste a Malaga nell’ultimo anno: solo pochi giorni fa  circa 10mila persone hanno partecipato a una manifestazione. Proteste simili si sono viste anche in altre zone della Spagna, fra cui Barcellona e le isole Canarie, e ultimamente anche in Italia, dove però le contestazioni hanno assunto la forma più che altro di sabotaggi simbolici e flash mob.

Negli scorsi giorni il sindaco di Malaga, Francisco de la Torre, ha detto di aver chiesto al primo ministro spagnolo Pedro Sánchez di introdurre una tassa di soggiorno di due o tre euro a notte per i turisti che visitano il paese: secondo la proposta del sindaco con i proventi il governo dovrebbe sostenere le famiglie che faticano a pagare l’affitto. La settimana scorsa De la Torre aveva anche chiesto all’ufficio urbanistico comunale di trovare un quadro legale tramite cui vietare la concessione di nuove licenze per alloggi turistici in tutto il territorio della città.

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