La Spagna ha introdotto i permessi di lavoro climatici
Dopo le disastrose alluvioni di Valencia, il governo ha deciso che nei giorni di allerta meteo ci si potrà astenere dal lavoro
Il governo spagnolo ha approvato un “permesso di lavoro climatico retribuito” di quattro giorni nel caso di un’allerta meteo, consentendo quindi ai lavoratori di evitare spostamenti quando è più pericoloso muoversi. La modifica allo Statuto dei Lavoratori è stata decisa dopo le alluvioni di ottobre nella zona di Valencia, con oltre 200 morti e grandi danni economici. Il provvedimento sarà pubblicato oggi sulla Gazzetta Ufficiale spagnola e dovrà essere poi ratificato dal Parlamento entro i prossimi 30 giorni.
Dopo le alluvioni, alcune aziende nella Comunità Valenciana erano state criticate per avere chiesto ai loro impiegati di andare lo stesso al lavoro, nonostante ci fossero state diverse allerte rosse diffuse dall’Agenzia meteorologica nazionale. Molte persone si erano quindi messe in viaggio per raggiungere il posto di lavoro, con tutti i rischi del caso. I responsabili di alcune aziende si sono difesi accusando le autorità locali e nazionali di non avere comunicato a sufficienza il pericolo nei giorni prima dell’alluvione.
Le nuove regole prevedono che nel caso di un’allerta meteo i lavoratori debbano astenersi dall’andare al lavoro, senza che ciò comporti una riduzione del loro stipendio. Nel caso di emergenze e disagi prolungati, quindi oltre i quattro giorni, è prevista la possibilità di lavorare con un orario ridotto. Lo Statuto dei Lavoratori in Spagna prevedeva già la possibilità di astenersi dal lavoro anche per particolari emergenze, ma il governo ha ritenuto fosse necessario specificare meglio questa possibilità per la crisi climatica.
La decisione del governo sui permessi di lavoro climatici retribuiti sta facendo discutere, soprattutto perché la loro efficacia potrebbe essere condizionata dalla prontezza con cui sono diffuse le informazioni sulle emergenze.
In Spagna esiste un sistema di allarme pubblico chiamato Es-Alert, che invia un messaggio di allerta sugli smartphone delle persone. Il 29 ottobre era stato attivato solo dopo le 20, più di dodici ore dopo rispetto all’allerta rossa emessa dall’agenzia statale di meteorologia (Aemet). Molte persone avevano quindi sottovalutato il rischio, andando ugualmente al lavoro.