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  • Mercoledì 27 novembre 2024

Il recupero della Bayesian è complicato e costoso

Per continuare le indagini sulle cause del naufragio bisogna riportarla in superficie intatta, ma pesa 473 tonnellate e l'albero è alto 75 metri

Sommozzatore della Guardia costiera impegnato nelle operazioni di recupero dei corpi delle persone morte nel naufragio
Sommozzatore della Guardia costiera impegnato nelle operazioni di recupero dei corpi delle persone morte nel naufragio (Guardia Costiera di Palermo)

Lunedì i rappresentanti del consorzio di assicurazioni British Marine hanno presentato alla procura di Termini Imerese e alla capitaneria di porto di Palermo alcuni possibili piani per il recupero della Bayesian, la grande barca a vela naufragata il 19 agosto durante una tempesta nella rada del porto di Porticello, vicino a Palermo. Nelle ultime settimane sono state fatte ricognizioni subacquee sul fondale, a una profondità di 49 metri, per capire come recuperare il relitto integro, senza danni ulteriori: è un’operazione complessa e costosa, ma indispensabile per continuare le indagini sulle cause del naufragio.

Le ricognizioni sono state autorizzate dalla capitaneria di porto e commissionate da imprese private che hanno risposto al bando pubblicato da P& I British Marine per il recupero. Il bando si è chiuso venerdì scorso: in totale sono stati presentati otto progetti di cui solo due però sembrano soddisfare le richieste dei magistrati e della capitaneria.

Semplificando molto, la barca a vela dovrà essere imbragata con un sistema di funi, ruotata di circa 90 gradi e infine sollevata per essere riportata in superficie. I due piani più fattibili prevedono di sollevarla con gru posizionate su una grande chiatta o una sorta di pontile. Il peso totale è di circa 473 tonnellate. Oltre alle gru dovranno essere utilizzati palloni agganciati in punti precisi del relitto per mantenerlo stabile il più possibile durante il sollevamento.

Recuperare la barca intatta significa anche non tagliare l’albero alto 75 metri, cosa che avrebbe reso tutto più semplice. All’impresa che si occuperà del sollevamento è richiesta un’attenzione particolare perché nei serbatoi della Bayesian ci sono 18mila litri di carburante. Una falla causerebbe uno sversamento in mare e un conseguente danno ambientale per il porto di Porticello, molto temuto dalle associazioni ambientaliste e dai pescatori della zona.

Una volta riportata in superficie, la Bayesian dovrà essere portata in cantieri navali abbastanza grandi da custodirla, probabilmente a Palermo. Secondo le previsioni, le operazioni di recupero inizieranno a gennaio dopo l’autorizzazione della capitaneria di porto e della procura. Si stima che servirà circa un mese per completare il recupero. Da quel momento il relitto sarà a disposizione dei magistrati chiamati a indagare sul naufragio.

Una delle ultime foto scattate alla Bayesian, sulla sinistra, ormeggiata nella dara del porto di Porticciolo

Una delle ultime foto scattate alla Bayesian, sulla sinistra, ormeggiata nella rada del porto di Porticciolo (Baia Santa Nicolicchia/Facebook)

Nella notte tra domenica 18 e lunedì 19 agosto sono morti Mike Lynch, 59 anni, uno degli imprenditori più ricchi e influenti nel Regno Unito; la figlia Hannah di 18 anni; Jonathan Bloomer, dirigente della banca d’affari Morgan Stanley International e presidente della compagnia assicurativa Hiscox; sua moglie Anne Elizabeth; l’avvocato statunitense Chris Morvillo dello studio legale internazionale Clifford Chance e la moglie Neda Nassiri; il cuoco di bordo Ricardo Thomas.

Negli ultimi mesi sono state fatte diverse ipotesi su come sia potuta affondare una barca definita inaffondabile. La più citata riguarda il portellone laterale, quello dove vengono riposti i tender, le imbarcazioni usate per andare a terra quando la barca non è in porto: secondo questa ipotesi, il portellone lasciato aperto avrebbe fatto entrare l’acqua che poi avrebbe raggiunto e riempito la sala macchine. Il peso di tonnellate d’acqua avrebbe fatto affondare la barca in poco tempo. Finora non è stato possibile esaminare il portellone perché si trova sul lato del relitto appoggiato sul fondale.

Un’altra ipotesi è che l’acqua abbia raggiunto le cabine da un’apertura della zona soggiorno, quindi dal ponte principale: ne sarebbe entrata moltissima a causa della forte inclinazione della barca in balìa delle raffiche di vento. Un’inclinazione così estrema, fino quasi a 90 gradi, era stata esclusa nei primi giorni perché la Bayesian ha uno scafo molto grande e costruito appositamente per resistere a qualsiasi tipo di condizione meteorologica.

Secondo alcuni tecnici e ingegneri consultati dal New York Times, la stabilità della barca a vela potrebbe essere stata compromessa anche dall’altezza e dalle dimensioni dell’albero. In questo caso quindi i problemi sarebbero derivati da un errore progettuale. Questa versione è stata contestata da Italian Sea Group, proprietaria di Perini Navi, il cantiere che costruì la Bayesian.

I costi del recupero sono a carico delle assicurazioni. Si stima che costerà fino a 30 milioni di euro proprio a causa degli accorgimenti chiesti dalla procura e dalla capitaneria di porto. La barca era assicurata con due polizze che coprivano danni fino a 2 miliardi di euro.