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  • Mercoledì 27 novembre 2024

Il signore delle mosche, disegnato bene

Per i settant'anni del romanzo di William Golding ne è stata pubblicata una versione a fumetti, creata da Aimée de Jongh

Disegno del cielo intravisto da una radura in una foresta
Dettaglio di un'illustrazione di Aimée de Jongh della sua versione di Il signore delle mosche di William Golding (Per gentile concessione di Mondadori)
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Il signore delle mosche fu pubblicato settant’anni fa, nel 1954, e divenne presto un classico della letteratura del Novecento e della formazione di milioni di ragazzi e di classi scolastiche, pur essendo un romanzo scritto per gli adulti – adulti che decisero di premiare il suo autore, William Golding, col premio Nobel per la Letteratura, nel 1983. Per i settant’anni dalla pubblicazione di Il signore delle mosche l’editore britannico Faber ne ha commissionato una versione a fumetti alla disegnatrice Aimée de Jongh, che è stata pubblicata in molti paesi e in Italia da Mondadori. De Jongh, che ha 36 anni e vive a Rotterdam, ha raccontato di essere stata molto influenzata nella sua adolescenza dalla lettura del libro di Golding, e di avere proposto più volte negli anni passati all’editore di curarne una versione disegnata.

Il successo e la stima nei confronti del Signore delle mosche si devono a una serie di intuizioni efficacissime di Golding – morto nel 1993 a 81 anni, in Cornovaglia dove era nato – nel costruire un’allegoria universale intorno a una storia avvincente e tesa come quella del gruppo dei bambini che si ritrovano abbandonati in un’isola deserta, completamente liberi, e costretti a creare una convivenza complicata e spesso violenta. Su quella convivenza Golding scelse di lasciare a chi legge il giudizio se le drammatiche scelte e vicende dei bambini, tolti alle tradizionali letture idilliache dell’infanzia, lascino un’idea pessimista sulla natura degli umani o una qualche speranza. De Jongh, che si dice ottimista, ha ricostruito la storia con lo sforzo necessario a privilegiare le sue parti visive senza limitare i molti aspetti della narrazione.