Il signore delle mosche, disegnato bene
Per i settant'anni del romanzo di William Golding ne è stata pubblicata una versione a fumetti, creata da Aimée de Jongh
Il signore delle mosche fu pubblicato settant’anni fa, nel 1954, e divenne presto un classico della letteratura del Novecento e della formazione di milioni di ragazzi e di classi scolastiche, pur essendo un romanzo scritto per gli adulti – adulti che decisero di premiare il suo autore, William Golding, col premio Nobel per la Letteratura, nel 1983. Per i settant’anni dalla pubblicazione di Il signore delle mosche l’editore britannico Faber ne ha commissionato una versione a fumetti alla disegnatrice Aimée de Jongh, che è stata pubblicata in molti paesi e in Italia da Mondadori. De Jongh, che ha 36 anni e vive a Rotterdam, ha raccontato di essere stata molto influenzata nella sua adolescenza dalla lettura del libro di Golding, e di avere proposto più volte negli anni passati all’editore di curarne una versione disegnata.
Il successo e la stima nei confronti del Signore delle mosche si devono a una serie di intuizioni efficacissime di Golding – morto nel 1993 a 81 anni, in Cornovaglia dove era nato – nel costruire un’allegoria universale intorno a una storia avvincente e tesa come quella del gruppo dei bambini che si ritrovano abbandonati in un’isola deserta, completamente liberi, e costretti a creare una convivenza complicata e spesso violenta. Su quella convivenza Golding scelse di lasciare a chi legge il giudizio se le drammatiche scelte e vicende dei bambini, tolti alle tradizionali letture idilliache dell’infanzia, lascino un’idea pessimista sulla natura degli umani o una qualche speranza. De Jongh, che si dice ottimista, ha ricostruito la storia con lo sforzo necessario a privilegiare le sue parti visive senza limitare i molti aspetti della narrazione.