In Australia la Camera ha approvato in prima lettura un disegno di legge per vietare i social ai minori di 16 anni

(AP Photo/Rick Rycroft)
(AP Photo/Rick Rycroft)

Martedì la Camera dell’Australia ha approvato in prima lettura un disegno di legge che ha l’obiettivo di vietare alle persone con meno di 16 anni di accedere a tutti i principali social media. Il disegno di legge era stato presentato a settembre dal governo del primo ministro Laburista Anthony Albanese e alla Camera è passato con 102 voti favorevoli e 13 contrari: il secondo e decisivo voto del Senato è atteso per giovedì. Se anche il Senato lo approvasse, come è quasi certo, l’Australia sarebbe il primo paese al mondo a introdurre una legge di questo tipo.

Albanese aveva spiegato che la proposta di legge è stata pensata per proteggere la salute mentale delle persone più giovani, a suo dire compromessa dall’utilizzo dei social network. Ci sono però dubbi su come verrà applicata nel concreto. Uno dei principali problemi è la verifica dell’età. Tra i metodi contenuti nel disegno di legge ci sono sistemi di verifica biometrica o gestiti dal governo (un po’ come lo SPID in Italia): in entrambi i casi i genitori potrebbero accedere con la propria identità e poi consegnare l’eventuale dispositivo ai figli con meno di 16 anni, come successo in altri casi in cui si è tentato di imporre un divieto di questo tipo. Il disegno di legge prevede inoltre multe fino a 50 milioni di dollari australiani (circa 30 milioni di euro) per i social network che non fanno abbastanza per impedire ai minori di accedervi.

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