Un film di John Ford scomparso da più di un secolo è stato trovato per caso in Cile
“La goccia scarlatta” del grande regista americano ebbe un notevole successo nel 1918, poi la pellicola si perse
In un magazzino di Santiago del Cile è stato trovato per caso un film di John Ford, uno dei più importanti registi della prima metà del Novecento, la cui versione integrale non si trovava da più di un secolo. La goccia scarlatta (il titolo originale è The Scarlet Drop), uscì nel 1918, ma dopo le prime proiezioni si persero le tracce delle sue pellicole: nel gennaio del 2023 per la prima volta in più di cento anni sono state trovate tutte le bobine che compongono il lungometraggio, per una durata di circa 40 minuti, e a settembre sono state proiettate per la prima volta in un festival in Cile.
La goccia scarlatta è un western muto che parla di un uomo che non riesce ad arruolarsi per combattere nella Guerra civile americana (terminata poco più di cinquant’anni prima dell’uscita del film) e diventa un brigante negli stati occidentali degli Stati Uniti. È uno delle decine di film che il regista girò con Harry Carey, al tempo uno degli attori più famosi negli Stati Uniti, come protagonista.
Negli anni successivi all’uscita venne distribuito in tutto il mondo, ma poi se ne persero le tracce: per decenni si è creduto che ne rimanessero solo alcune pellicole conservate negli archivi del Getty Research Institute di Los Angeles, della durata di circa mezz’ora. L’anno scorso però il proprietario di un magazzino che doveva essere demolito nella capitale cilena trovò una grossa collezione di pellicole accumulata da un uomo morto da tempo: fra queste c’era una versione integrale del film di Ford.
Il proprietario dell’edificio affidò le pellicole a Jaime Córdova Ortega, professore universitario e curatore del Festival internazionale del cinema restaurato di Valparaíso. Córdova Ortega ha raccontato che la pellicola aveva evidenti difetti dovuti all’usura, segno che ai tempi della sua uscita era molto popolare ed era stata usata in molte proiezioni: a parte questo, però, era conservata in ottime condizioni per una pellicola del suo tempo. Mentre molte pellicole anche più recenti sono inutilizzabili se non tenute in maniera corretta, Córdova Ortega ha potuto ripulire, riparare e digitalizzare La goccia scarlatta: secondo il professore, comunque, il film ha ancora bisogno di un restauro completo.
Tre quarti dei film muti girati fra gli anni Dieci e Venti del Novecento sono andati perduti. Un po’ è dovuto al fatto che per molto tempo il cinema non fu considerato una forma d’arte da conservare, un po’ alla fragilità delle pellicole su cui venivano registrati, esposte sia al rischio dell’usura che a quello degli incendi, dato che erano costituite di nitrocellulosa, un materiale molto infiammabile ora non più usato. Ma c’entra anche il modo con cui venivano distribuiti i film: le copie di uno stesso film erano poche, e le pellicole venivano usate per le proiezioni prima nelle grandi città, poi nelle periferie, in campagna e all’estero. È possibile che sia così che la pellicola ritrovata sia finita a Santiago.
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