È stato fermato e messo in carcere il proprietario del deposito di Ercolano dove sono morte tre persone per un’esplosione

I vigili del fuoco nel deposito di Ercolano dove c'è stata l'esplosione, 18 novembre 2024 (Cesare Abbate/Ansa)
I vigili del fuoco nel deposito di Ercolano dove c'è stata l'esplosione, 18 novembre 2024 (Cesare Abbate/Ansa)

Martedì è stato fermato Pasquale Punzo, il proprietario dell’immobile di Ercolano che era stato trasformato in una fabbrica abusiva di fuochi d’artificio, dove lunedì della settimana scorsa erano morte tre persone a causa di un’esplosione. Punzo, 38 anni, è indagato con l’accusa di omicidio volontario plurimo con dolo eventuale, detenzione e fabbricazione di materiale esplodente non convenzionale. La procura di Napoli gli contesta anche il reato di caporalato. È in custodia cautelare nel carcere di Poggioreale a Napoli.

È stato fermato perché secondo le indagini c’era il pericolo di fuga e anche quello di inquinamento delle prove. Secondo l’accusa Punzo sapeva cosa si faceva dentro l’immobile, che formalmente era registrato come un’abitazione, ed era quindi consapevole dei rischi. Per l’esplosione che ha causato la morte di Sara e Aurora Esposito, 26 anni, e Samuel Tafciu, 18 anni, è indagata anche la ex compagna di Punzo.