Il governo tedesco sta censendo i bunker, e le strutture che potrebbero diventarlo
Come parcheggi sotterranei e stazioni della metropolitana: vuole aumentare i rifugi in caso di attacco
In Germania il ministero dell’Interno e la Protezione civile federale (BBK) stanno compilando una lista per accertare le condizioni dei bunker esistenti nel paese e quali strutture potrebbero essere convertite in rifugi. Questa attività fa parte di un piano, a cui il ministero sta ancora lavorando, per aumentare il numero di rifugi di cui il paese disporrebbe in caso di attacco e va vista nel contesto delle tensioni con la Russia, che secondo il governo porta già avanti una guerra ibrida fatta di tentativi di sabotaggio in territorio tedesco.
La notizia è stata data lunedì dalla Bild, un tabloid, ma è stata ripresa dai principali media nazionali (e poi da quelli internazionali). Tra gli spazi idonei a diventare o a ospitare nuovi rifugi ci saranno edifici pubblici, parcheggi sotterranei, stazioni ferroviarie e della metropolitana. Il ministero incoraggerà inoltre i privati ad adattare a questo scopo garage e cantine. La lista, secondo la Bild, è propedeutica alla creazione di una app per gli smartphone che indicherà ai cittadini dove si trova il rifugio più vicino.
I punti generali del piano sono stati approvati dal ministero già lo scorso giugno, ma non si sa ancora quanto ci vorrà, anche perché non è ancora stato presentato. L’Unione Cristiano-Democratica (CDU) di centrodestra – la principale forza dell’opposizione, che quasi sicuramente esprimerà il prossimo governo dopo le elezioni del 23 febbraio – ha chiesto di accelerare i tempi.
Al momento la Germania, che ha 84 milioni di abitanti, ha in tutto 579 bunker, molti dei quali risalgono alla Guerra fredda o alla Seconda guerra mondiale. Questi bunker possono ospitare circa 480mila persone: un numero ritenuto insufficiente dal governo. L’esempio della CDU è la Polonia: il governo ha annunciato la costruzione di nuovi rifugi e, sull’esempio della capitale Varsavia, a partire dal 2026 tutti i nuovi edifici ne dovranno avere uno. Nel frattempo, anche il governo polacco aveva già pensato a utilizzare strutture sotterranee, come i parcheggi.
Nel corso degli anni in Germania molti ex rifugi sono stati venduti o riqualificati per altre funzioni. Al momento né a Berlino né nel Brandeburgo (lo stato attorno alla capitale) ci sono strutture di questo tipo funzionanti. La manutenzione dei rifugi era stata interrotta nel 2007 e non tutte le stazioni della metropolitana, nelle città dove c’è, hanno caratteristiche adatte a proteggere la popolazione.
Martedì un editoriale sulla Frankfurter Allgemeine, uno dei più autorevoli quotidiani tedeschi, ha paragonato i bunker (ma anche un eventuale ritorno alla leva obbligatoria) ai servizi di emergenza importanti, come la polizia e le ambulanze, sostenendo che «la minaccia rappresentata dal regime di [Vladimir] Putin è palpabile».
Recentemente sono aumentate anche le dichiarazioni pubbliche degli esponenti del governo tedesco sulla pericolosità della Russia.
Per esempio, lunedì la ministra degli Esteri Annalena Baerbock aveva commentato lo schianto di un aereo vicino all’aeroporto di Vilnius, in Lituania, interpretandolo nel contesto delle attività ostili della Russia verso i paesi europei: «Il fatto che dobbiamo chiederci seriamente se sia stata una disgrazia o un altro incidente ibrido mostra in quale epoca instabile stiamo vivendo, anche al centro dell’Europa». Al momento le indagini, ancora in corso, non hanno riscontrato segni di sabotaggio.
Il mese scorso è stata rivelata l’esistenza di un piano segreto per coordinare il governo federale con quelli statali e con le agenzie di sicurezza e d’emergenza in caso di guerra. A ottobre il capo dell’intelligence militare tedesca, Bruno Kahl, aveva detto durante un’audizione in parlamento di ritenere che la Russia si stia preparando a un confronto militare diretto con la NATO (l’alleanza militare di cui fa parte la maggioranza dei paesi occidentali) entro il 2030. Nella stessa occasione, Kahl aveva detto che lo spionaggio e le attività di sabotaggio russe sono arrivate a «livelli senza precedenti».
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