Gli scacchi stanno diventando noiosi, secondo il più forte scacchista al mondo
Magnus Carlsen ha disertato i mondiali per promuovere una variante del gioco più pazza e imprevedibile
Al campionato mondiale di scacchi, che è cominciato il 25 novembre a Singapore tra il campione uscente Ding Liren e Gukesh Dommaraju, mancano i primi due giocatori nella classifica dei migliori al mondo, il norvegese Magnus Carlsen e l’italo-statunitense Fabiano Caruana. Il primo ha deciso di non partecipare, l’altro non ci è riuscito, e hanno deciso di sfidarsi invece pochi giorni prima sempre a Singapore al torneo di scacchi Freestyle, un tipo di gioco che si basa su regole diverse e di cui Carlsen è diventato un grande promotore. Il problema è che, dice Carlsen, gli scacchi tradizionali sono diventati noiosi, sia da giocare sia da guardare, per come la diffusione dei software scacchistici ha reso prevedibili e schematiche le partite.
Il fatto che ad avere una posizione simile sia il più forte scacchista in attività e uno dei migliori della storia, campione del mondo per cinque volte e considerato al pari di gente come Garry Kasparov e Bobby Fischer, sta provocando un certo subbuglio tra appassionati e addetti ai lavori, e il suo impegno nella promozione di modalità di gioco alternative potrebbe avere conseguenze sul futuro della disciplina.
La sua scelta di partecipare a un torneo di una disciplina di scacchi non tradizionale invece di competere per il titolo del campionato mondiale è un segno importante dello spostamento di attenzione all’interno del mondo degli scacchi dai grandi tornei a stili di gioco nuovi e meno prevedibili.
Negli ultimi anni la popolarità degli scacchi è cresciuta moltissimo: nel 2020 la ricerca di nuovi hobby durante la pandemia e l’uscita della serie tv Netflix La regina degli scacchi avevano determinato un successo enorme delle piattaforme online di scacchi, in particolare del sito Chess.com, che raddoppiò i suoi utenti in un anno e mezzo. Questa popolarità non si è ancora esaurita: nel 2023 Chess.com è stato inserito dalla rivista americana Time nella lista delle 100 aziende più influenti al mondo, e oggi il sito ha più di 190 milioni di utenti (cioè quasi il doppio degli utenti che aveva a dicembre 2022). Negli ultimi anni, inoltre, le numerose accuse tra campioni di scacchi di barare durante le partite hanno creato qualche scandalo che ha richiamato una certa attenzione sulle competizioni più importanti. Oggi i grandi tornei come il campionato mondiale hanno i premi più ricchi di sempre e un pubblico molto ampio, e i campioni più forti del mondo sono molto seguiti dagli appassionati.
Allo stesso tempo, alcuni giocatori hanno mostrato sempre più insofferenza per le modalità del gioco tradizionale: tra questi c’è stato lo stesso Carlsen, che già nel 2023 aveva rinunciato a partecipare al Mondiale di scacchi dicendo che non aveva «niente da guadagnare», e qualcuno tra i suoi colleghi aveva detto che era «annoiato». Questa insofferenza si spiega con l’evoluzione della tecnica degli scacchi che fa sempre più affidamento sugli strumenti tecnologici.
Ormai da qualche decennio il gioco tradizionale si basa sullo studio e sulla memorizzazione di sequenze di mosse mostrate dai “motori scacchistici”, potenti software che analizzano le posizioni degli scacchi e offrono una lista di mosse ottimali. I motori scacchistici sono usati dai giocatori per studiare le mosse e preparare le partite fin dagli anni Ottanta del Novecento, ma con l’evolversi della tecnologia il livello di studio dei meccanismi del gioco a cui questi strumenti sono arrivati si è approfondito molto, in particolare con l’introduzione dell’intelligenza artificiale, che è in grado di raccogliere una grande quantità di dati per proporre le mosse più sicure ed efficaci.
I motori scacchistici sono anche in grado di consigliare mosse diverse a seconda dello stile di gioco che si vuole adottare, più prudente, cioè concentrato sulla difesa del re, o più aggressivo. Oggi nelle partite capita spesso che le prime 15-20 mosse del gioco siano prese da sequenze di apertura analizzate e costruite dai motori scacchistici che i giocatori studiano e imparano a memoria. Per questo motivo, molti campioni ritengono che il gioco abbia perso molta creatività e si sia trasformato in un lavoro in gran parte di memorizzazione, che lascia poco spazio al ragionamento.
A causa della ripetitività e della lunghezza delle partite costruite in questo modo, che durano molto e sono poco stimolanti per i giocatori e poco avvincenti per gli spettatori, sono diventati più popolari altri stili di gioco. Tra questi, uno stile molto apprezzato è il cosiddetto “gioco rapido”, in cui la durata massima della partita è ridotta a sessanta minuti e quindi i giocatori hanno a disposizione meno tempo per ragionare sulle proprie mosse. Oppure altri tipi di partite in cui le regole sono modificate per rendere il gioco più vivace.
Una di queste modalità è il Freestyle, chiamato anche Fischer Random o Chess960. Sul sito di scacchi Chess.com questo gioco è presentato come un’alternativa più divertente rispetto al gioco tradizionale: in cima alla pagina che ne spiega le regole c’è scritto: “sei stanco di studiare sequenze di apertura e vuoi solo divertirti un po’ con gli scacchi? Allora chess960 potrebbe fare al caso tuo!”. In questo gioco all’inizio di ogni partita i pedoni sono disposti sulla seconda e la penultima riga della scacchiera, come nel gioco tradizionale, mentre gli altri pezzi (torri, alfieri, cavalli, re e regina) sono mescolati casualmente rispettivamente sulla prima e sull’ultima riga, seguendo alcune regole che evitano di fornire troppi vantaggi a un giocatore. Il nome Chess960 deriva dal fatto che mescolando i pezzi in questo modo si possono ottenere 960 combinazioni diverse nella disposizione iniziale degli scacchi, il che rende sostanzialmente impossibile per i giocatori memorizzare le sequenze di partenza.
Secondo Carlsen, il fatto che i giocatori più forti del mondo non possano stabilire in anticipo come cominciare il proprio gioco e non sappiano come saranno disposti gli scacchi è ciò che rende questo stile così affascinante per gli spettatori (e così divertente da giocare). Secondo Carlsen «gli scacchi si devono evolvere in uno spettacolo più dinamico e accattivante, che permetta ai giocatori di mostrare le proprie abilità fin dalla prima mossa».
Il torneo che Carlsen ha vinto pochi giorni fa è il Freestyle Chess Grand Slam, una nuova competizione organizzata dall’imprenditore tedesco Jan Henric Buettner insieme allo stesso Carlsen per diffondere la popolarità degli scacchi freestyle aumentandone la visibilità. Carlsen, come il celebre campione statunitense Bobby Fischer prima di lui, è un sostenitore del rinnovamento del gioco competitivo degli scacchi e per organizzare questo torneo ha aiutato a raccogliere dodici milioni di dollari di finanziamenti. Il primo incontro del torneo a Singapore si è tenuto in un contesto molto lussuoso: una delle partite è stata giocata all’interno di un’opera d’arte importata per l’occasione dal Museum of Modern Art di New York, e per un’altra partita la scacchiera è stata appoggiata a un tavolino fatto di lingotti d’oro. Il torneo andrà avanti per tutto il 2025 in varie città del mondo.