Unicredit vuole comprare Banco BPM

Ha fatto una cosiddetta Offerta Pubblica di Scambio agli azionisti di una delle prime dieci banche italiane per dimensione

Il palazzo di Unicredit, a Milano (AP Photo/Luca Bruno)
Il palazzo di Unicredit, a Milano (AP Photo/Luca Bruno)
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Unicredit ha lanciato una cosiddetta Offerta Pubblica di Scambio (OPSC) per comprare Banco BPM, una tra le prime dieci banche italiane per dimensione. Con l’OPSC Unicredit offre agli azionisti di Banco BPM di scambiare le loro azioni con azioni Unicredit: l’operazione, che ha come obiettivo l’acquisizione del 100 per cento di Banco BPM, ha un controvalore di 10 miliardi di euro. L’operazione è molto importante per il settore bancario italiano ed europeo: con l’acquisizione si creerebbe il primo gruppo bancario italiano superando Intesa Sanpaolo e il terzo nell’Unione Europea per capitalizzazione di mercato, cioè per valore complessivo.

La decisione è motivata dalla crescente necessità di consolidamento che ha il settore, a causa della quale si stanno creando gruppi sempre più grandi per competere sui mercati finanziari internazionali (i giornali italiani lo chiamano il “risiko bancario”). Recentemente si è parlato molto di Unicredit anche per un’altra operazione, l’acquisto di una grossa quota di azioni di Commerzbank, tra le più importanti banche tedesche.

Secondo Unicredit l’acquisizione ha vantaggi per entrambe le parti: consentirebbe a Banco BPM di ottenere dimensioni tali da risultare più competitiva e a Unicredit di avere una rete molto capillare di sportelli sul territorio. Banco BPM nasce dalla Banca Popolare di Milano, una ex banca cooperativa, e il suo punto di forza è proprio la finanza territoriale. Con l’acquisizione Unicredit acquisirà oltre mille nuove filiali nel nord Italia, che le faranno sostanzialmente raddoppiare la sua quota di mercato in questa zona, arrivando al 20 per cento. A livello nazionale arriverà ad avere il 14 per cento di tutti i depositi in Italia, cioè conti correnti e conti deposito, dall’attuale 9 per cento.

Unicredit punta a concludere l’operazione entro giugno 2025. I termini dell’OPSC prevedono che gli azionisti di Banco BPM che decideranno di aderire otterranno l’equivalente in azioni Unicredit in base al prezzo attuale di mercato più un premio dello 0,5 per cento, per un controvalore di 6,66 euro per azione. Unicredit procederà a un aumento di capitale entro aprile 2025, con il quale emetterà le azioni necessarie a effettuare lo scambio. Ad acquisizione avvenuta Banco BPM sarà incorporata nel gruppo Unicredit, e gli azionisti di Banco BPM si ritroveranno ad avere azioni di Unicredit.

Il comunicato stampa di Unicredit precisa che l’acquisizione di Banco BPM è «autonoma e indipendente» rispetto a quella di Commerzbank: a settembre era arrivata abbastanza a sorpresa a comprare sul mercato quasi il 30 per cento del capitale della banca tedesca, suscitando una certa irritazione nel governo tedesco, azionista di Commerzbank, che ha accusato la banca italiana di aver condotto un’espansione apertamente ostile nel settore bancario locale. Da allora l’operazione, che punta evidentemente all’acquisizione completa di Commerzbank, si è fermata in attesa dell’esito delle prossime elezioni in Germania, a febbraio.

L’operazione ha suscitato qualche critica del governo italiano, per il ruolo che Banco BPM potrebbe avere nell’acquisizione di MPS, banca ancora in gran parte di proprietà dello Stato e per cui da anni i governi che si sono succeduti hanno cercato un acquirente, per ora senza successo. In occasione dell’ultima tranche di vendita di azioni di MPS Banco BPM ne aveva comprato il 5 per cento, e si era così iniziato a parlare di un suo eventuale interesse per acquisire l’intera banca: non c’è niente di concreto e pubblico su questo, al momento. Un’eventuale acquisizione da parte di Unicredit potrebbe però bloccare sul nascere qualsiasi operazione con MPS, anche eventuali trattative informali in essere.

Per queste ragioni lunedì sia il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti che il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini hanno espresso un certo disappunto sull’operazione. A margine di un’audizione in parlamento, Giorgetti ha detto che la mossa di Unicredit non è stata «concordata col governo» – sebbene non ci fossero obblighi giuridici per cui dovesse esserlo – e che in ogni caso c’è il golden power, cioè la possibilità per il governo di bloccare vendite e acquisizioni in settori che reputa importanti per gli interessi e la sicurezza nazionali.

Salvini ha poi alluso al fatto che l’operazione di Unicredit su Banco BPM sia stata impostata proprio per essere un elemento di disturbo alla vendita di MPS. «Unicredit ormai di italiano ha poco e niente: è una banca straniera», ha detto Salvini: «non vorrei che qualcuno volesse fermare l’accordo BPM-Monte Dei Paschi per fare un favore ad altri», ha aggiunto. Unicredit è una banca quotata in borsa, e solo l’8 per cento delle sue azioni è di proprietà di investitori italiani, ma questo non vuol dire che la banca sia straniera: è quotata alla borsa di Milano, oltre che a quella di Francoforte e di Varsavia, ha la sede legale in Italia e la gran parte delle sue attività e dei suoi dipendenti è su territorio italiano.