Olaf Scholz è il candidato cancelliere dei Socialdemocratici in Germania
Ha governato negli ultimi tre anni ed è molto impopolare, ma il partito lo ha scelto lo stesso
Il partito Socialdemocratico tedesco (SPD) ha scelto ufficialmente Olaf Scholz come candidato cancelliere per le elezioni anticipate in programma il prossimo 23 febbraio. Scholz è il cancelliere uscente ma la sua candidatura è stata a lungo in discussione, perché è fortemente impopolare. Venerdì però il ministro della Difesa e collega di partito Boris Pistorius, considerato il politico più popolare tra i Socialdemocratici, aveva rinunciato a presentare la sua candidatura alla guida dei Socialdemocratici. Lunedì Scholz è stato votato da un’assemblea di 33 rappresentanti di alto livello del partito.
Scholz è però molto indietro nei sondaggi, che attribuiscono all’SPD il 16 per cento dei voti, contro il 33 per cento dell’Unione Cristiano Democratica (CDU), di centrodestra. Scholz è stato cancelliere negli ultimi tre anni, alla guida di una coalizione che comprendeva anche il Partito Liberaldemocratico, centrista e pro-mercato, e i Verdi. I tre partiti hanno idee e posizioni molto differenti e la coalizione ha finito per essere litigiosa e spesso immobile davanti ai problemi, o inefficace nell’affrontarli.
Proprio gli ultimi contrasti fra Scholz e il leader del Partito Liberaledemocratico Christian Lindner, l’allora ministro delle Finanze, hanno aperto il 6 novembre la crisi di governo: Scholz ha licenziato Lindner per divergenze sulle riforme economiche.
Scholz ha 66 anni, è stato sindaco di Amburgo (tra il 2011 e il 2018), e ministro delle Finanze e vicecancelliere dal 2018 al 2021. Nel 2021 fu eletto cancelliere un po’ a sorpresa, sfruttando gli errori in campagna elettorale dei suoi principali avversari e presentandosi come candidato della continuità rispetto al governo di grande coalizione di Angela Merkel.
In questi anni ha però mostrato poco carisma e scarsa capacità di trasformare programmi ambiziosi in leggi e riforme. Il suo governo è stato piuttosto bloccato e non ha trovato risposte alla crisi economica: da due anni la Germania è in recessione (il suo PIL è diminuito) e dopo la pandemia i suoi risultati economici sono stati fra i peggiori nell’Unione Europea, peraltro in una fase di generale rallentamento.
Anche per quel che riguarda la politica estera Scholz non è mai riuscito a porre la Germania in un ruolo di guida dell’Europa, come accadeva in passato con Merkel, e alcune delle sue scelte sono state molto criticate, come la recente telefonata con il presidente russo Vladimir Putin.
Nel grafico qui sopra, il gradimento medio dei principali politici tedeschi misurato secondo un punteggio da +5 (massimo gradimento) a -5 (minimo gradimento), in un sondaggio del centro demoscopico tedesco Forschungsgruppe Wahlen
La candidatura di Scholz alla guida della SPD dovrà essere confermata dall’assemblea del partito dell’11 gennaio, ma è un passaggio solo formale.
Il candidato dei Cristiano Democratici (CDU) è invece da settembre Friedrich Merz, leader nazionale dal 2022, che da allora ha spostato a destra il programma del partito. I Verdi hanno scelto il vicecancelliere e ministro dell’Economia Robert Habeck, mentre il partito di estrema destra Alternative für Deutschland (AfD) ha nominato la leader del partito Alice Weidel.
I Liberaldemocratici (FDP) invece secondo i sondaggi sono intorno al 4 o 5 per cento dei consensi e rischiano quindi di non superare la soglia di sbarramento, che in Germania è al 5 per cento: Lindner ha detto che l’obiettivo del suo partito è entrare in parlamento per tornare poi al governo, possibilmente alleandosi con la CDU.
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