La canzone reggaeton diventata un caso politico in Colombia
“+57”, cantata tra gli altri da J Balvin, Maluma e Karol G, era pensata per rappresentare il paese all'estero: lo ha fatto male
In Colombia una canzone reggaeton nata dalla collaborazione fra alcuni dei cantanti più famosi del paese è diventata un caso politico nel quale è intervenuto anche il presidente Gustavo Petro, perché alcune parti del testo sono accusate di sessualizzare le ragazze minorenni. La canzone si chiama “+57”, riferimento al prefisso telefonico del paese, è ai primi posti in Colombia nelle classifiche su varie piattaforme ed era stata presentata come una sorta di “manifesto” per rappresentare il movimento musicale all’estero.
Fra gli otto cantanti che hanno partecipato alla canzone ce ne sono di molto noti anche all’estero come J Balvin, Maluma e Karol G, tutti originari di Medellín, la seconda città della Colombia, che negli ultimi vent’anni è diventata un prolifico centro del genere reggaeton, nato a Panama, sviluppatosi a Porto Rico e ormai tra i più ascoltati non solo in America Latina, ma in tutto il mondo.
La canzone racconta di una ragazza che la notte esce per andare a ballare e fare festa all’oscuro del fidanzato. Il verso che ha suscitato più polemiche è quello che dice “Una mamacita desde los fourteen”, dove “mamacita” è un termine sessualmente connotato, attribuito a una ragazza “fin dai quattordici anni”. Altre parti contestate riguardano frasi come “E anche se la ragazzina ha un padrone, esce tutte le volte che vuole”, o riferimenti espliciti a parti del corpo e all’uso di droga.
Secondo i critici tutta la canzone riproporrebbe stereotipi negativi sulla Colombia e sulla città di Medellín, spesso indicata come un centro legato alla prostituzione e al traffico di droga. Il ministro della Cultura colombiano Juan David Correa ha detto che la canzone ripropone un’immagine della Colombia come di «un paese povero e instabile, dove possiamo trattare le donne come persone di minor valore e rappresentare una città come un grande bordello a cielo aperto». E il presidente Gustavo Petro ha scritto sui suoi profili social che «in ogni genere musicale c’è una componente artistica ma anche ignoranza: l’arte resta, l’ignoranza dura un secondo».
Particolari critiche sono state rivolte a Karol G, una delle poche rappresentanti femminili di successo del genere reggaeton, che era stata indicata come una possibile risposta ad alcune tendenze machiste del genere e si era proposta come simbolo di liberazione sessuale ed emancipazione femminile, anche finanziando organizzazioni che aiutano le donne più emarginate. Karol G si è scusata pubblicamente su Instagram e ha detto di aver capito di «avere ancora molto da imparare».
Alcuni giorni dopo la pubblicazione, il testo della frase più discussa è stato cambiato in «desde los eighteen» (sin dai diciotto anni), anche nella versione disponibile su Spotify (ma non in quella su YouTube).
Non è la prima volta che le canzoni reggaeton sono al centro di polemiche riguardo ai loro contenuti: raccontano quasi sempre di comunità di periferia e povere, con riferimenti al mondo criminale e con testi spesso sessualmente espliciti. Negli anni Novanta, quando il genere era agli inizi e meno conosciuto, la Guardia Nazionale di Porto Rico lanciò un’operazione per sequestrare i dischi del genere dai negozi. Questa e successive operazioni hanno però principalmente contribuito ad aumentare la popolarità del reggaeton.