“Wicked” è un fenomeno enorme, da un’altra parte

È uscito da pochi giorni il film tratto da uno dei musical più celebri e amati della storia statunitense, molto meno considerato in Italia

Ariana Grande e Cynthia Erivo in una scena del film (Universal Pictures)
Ariana Grande e Cynthia Erivo in una scena del film (Universal Pictures)
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Ogni anno nella quarantina di teatri che compongono Broadway, il più grande centro di produzione teatrale in lingua inglese al mondo, vengono proposti circa venti nuovi musical. La maggior parte non attira grandi entusiasmi e viene annullata dopo una o due stagioni, ma alcuni sono talmente amati da essere riproposti costantemente, portati in tour in altre città e, di tanto in tanto, adattati per il cinema. È il caso di Wicked, composto da Stephen Schwartz e andato in scena per la prima volta a Broadway nel 2003, su cui si basa il film con Ariana Grande e Cynthia Erivo uscito al cinema anche in Italia pochi giorni fa.

Per via del ruolo d’eccezione che ha avuto questo musical nella storia di Broadway, della grande comunità di appassionati che gli si è sviluppata attorno negli ultimi vent’anni e della campagna di marketing molto intensa degli ultimi mesi nel paese, attorno all’adattamento cinematografico negli Stati Uniti c’è un particolare entusiasmo. Soltanto nel primo weekend dalla sua uscita al box office americano Wicked ha guadagnato 114 milioni di dollari: a confronto, Il gladiatore II di Ridley Scott ne ha guadagnati 55 milioni (che sono comunque tanti). In Italia Wicked ha incassato quasi un milione e mezzo di euro, un buon risultato, ma l’interesse è sicuramente minore, anche perché gli appassionati di musical sono pochi, e quelli che sono riusciti a vedere l’originale a teatro in città come New York o Londra sono ancora meno.

Wicked è senza dubbio il più grande successo musicale emerso da Broadway dal 2000 a oggi. Secondo soltanto a Il re leone (musical del 1997 ispirato all’omonimo cartone animato Disney) per incassi a Broadway, dal 2003 è stato portato nei teatri di oltre cento città in tutto il mondo, ed è stato citato spesso in serie tv, film e cartoni animati statunitensi. E, in quanto a tematiche e centralità dei personaggi femminili, ha anticipato molte narrazioni che sono poi state riproposte con ottimi risultati nei film per bambini e ragazzi, soprattutto da Disney, dagli anni Dieci in poi.

Il musical di Schwartz è ispirato al romanzo Wicked: The Life and Times of the Wicked Witch of the West di Gregory Maguire, uscito nel 1995. Fortemente affascinato dalle riflessioni sulla natura e sulle origini del male, Maguire decise di analizzare questo tema attraverso un personaggio di fantasia già noto a molti lettori: la Perfida Strega dell’Ovest, principale antagonista di Il meraviglioso mago di Oz, scritto da L. Frank Baum. Il libro era ormai un classico della letteratura per ragazzi, e molti conoscevano la storia grazie al film del 1939 di Victor Fleming con Judy Garland, in cui la Strega era interpretata da una minacciosa Margaret Hamilton, caratterizzata come “cattiva” senza però che venisse mai davvero spiegato perché.

Nel suo romanzo, Maguire si inventò quindi il passato della Perfida Strega dell’Ovest, dandole il nome di Elphaba. Nata con la pelle verde in un mondo in cui questo non è normale, la Strega protagonista di Wicked ha degli enormi poteri ma viene costantemente isolata e bullizzata per via della sua diversità. All’università si rende conto che gli animali parlanti che abitano il mondo di Oz, e che fino a qualche anno prima venivano considerati cittadini come gli altri, stanno subendo un processo esplicito di discriminazione, con tanto di leggi che impediscono loro di svolgere determinati lavori e tecnologie che promettono di togliere loro il dono della parola. Nel romanzo, Elphaba prova ad allertare il Mago di Oz, temuto leader di quelle terre, ma si rende conto che anche lui fa parte del progetto: da quel momento in poi Elphaba diventa sostanzialmente un’attivista che organizza anche atti di terrorismo piuttosto cruenti in nome della liberazione degli animali, mentre il Mago utilizza la propaganda per convincere tutti che lei è una strega malvagia.

L’originale è un’opera molto cupa, che è stata cambiata in modo piuttosto radicale da Schwartz per farne il musical. L’Elphaba che si vede a teatro è molto più gentile e incompresa, meno vendicativa e violenta di quella del libro, e il musical nel suo complesso dedica molto meno spazio al tema politico della liberazione degli animali, concentrandosi piuttosto sul potere dell’amicizia tra Elphaba e Glinda, la Buona Strega del Sud. Tutta la prima parte del musical, che è anche quella che si vede nel film che è al cinema adesso, è dedicata a questa amicizia e alle difficoltà di Elphaba nel controllare i propri grandi poteri. In questo senso, è evidente come Wicked abbia fortemente influenzato film come Frozen, uno dei prodotti Disney più riusciti di sempre, e abbia preceduto la tendenza degli ultimi anni a raccontare storie dal punto di vista di personaggi considerati cattivi, mostrandoli più fragili e incompresi di quanto non si pensasse (come succede, per esempio, in Maleficent).

– Leggi anche: Non ci sono più i cattivi Disney di una volta

La centralità di due personaggi femminili scritti con grande empatia è tuttora considerata la principale ragione del successo di Wicked come musical, insieme al tema della diversità e della necessità di accettare se stessi. «Non c’è bisogno di avere la pelle verde per sapere cosa vuol dire essere emarginati», ha spiegato una delle sceneggiatrici del film, Dana Fox. «Tutti si sono sentiti almeno un po’ così in un momento della propria vita. C’è una piccola Elphaba dentro a ognuno di noi. C’è una piccola Glinda dentro a ognuno di noi. Il fatto che si riesca a empatizzare tanto in profondità con i personaggi è una delle ragioni per cui le persone continuano ad amare questa storia». Schwartz, l’autore del musical, ha più volte peraltro raccontato di essere stato ringraziato da giovani membri della comunità LGBTQ+ per il ruolo di Wicked nel loro percorso di accettazione di sé.

A questo si aggiunge il fatto che Wicked è più semplicemente un riuscitissimo prodotto di intrattenimento, dalla produzione ai costumi sfarzosi, anche per gli standard di Broadway. Varie canzoni, tra tutte “Popular” e “Defying Gravity”, sono entrate nel tempo nella cultura pop di massa statunitense: molti sono per esempio diventati fan del musical dopo aver sentito quest’ultima canzone in una puntata di Glee, serie tv molto popolare negli anni Dieci, in cui due personaggi si sfidano a cantarla.

La giornalista Constance Grady, esperta di teatro, ha detto che la scena in cui Elphaba vola via durante “Defying Gravity” «è importante per Broadway quanto la scena del candelabro che cade al suolo nel Fantasma dell’Opera». E parodie o riferimenti a Wicked sono apparsi tra gli altri in Buffy l’ammazzavampiri, Ugly Betty, Doctor Who e I Simpson, contribuendo a far diventare il personaggio di Elphaba famoso e amato quasi quanto quello di Dorothy, la protagonista originale di Il meraviglioso mago di Oz.