È stata chiesta l’archiviazione per Trump nei processi per l’assalto al Congresso e per i documenti riservati custoditi in modo improprio
Lunedì il consigliere speciale del dipartimento di Giustizia Jack Smith ha chiesto alla Corte distrettuale di Washington di archiviare formalmente l’accusa in due processi contro Donald Trump: quello per aver cercato di sovvertire il risultato delle elezioni del 2020 con l’assalto al Congresso del 6 gennaio 2021, e quello in cui era imputato per aver custodito in modo improprio dei documenti riservati nella sua villa di Mar-a-Lago, in Florida.
Smith è stato obbligato a seguire una vecchia norma del dipartimento di Giustizia che impedisce di perseguire un presidente in carica: nella sua richiesta di archiviazione ha scritto che in questo ambito la politica del dipartimento «è categorica e non dipende dalla gravità dei crimini accusati, dalla forza delle prove del governo o dai meriti dell’azione penale, che il governo sostiene pienamente». Non ha però escluso la possibilità che le accuse possano essere ripresentate dopo che Trump avrà terminato il suo mandato, fra quattro anni.
È molto probabile che i giudici accetteranno la sua richiesta. Negli scorsi mesi Smith si era più volte opposto ai tentativi di alcuni giudici federali e della Corte Suprema di mettere fine ai molti processi in cui Trump era coinvolto, ma le cose sono cambiate con la vittoria di Trump, che è passato da essere un ex presidente a presidente neoeletto che si insedierà a gennaio. Pochi giorni dopo le elezioni, Smith aveva infatti chiesto che il processo sul ruolo di Trump nell’assalto al Congresso venisse sospeso, proprio per dargli tempo per capire se fosse possibile portarlo avanti comunque dopo la vittoria alle presidenziali di Trump.
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