Il tribunale di Prato è rimasto senza elettricità per colpa di un topo

Il guasto sta compromettendo la normale attività del tribunale: le udienze sono sospese, e si teme che molte intercettazioni possano andare perse

(Ansa/Procura Prato)
(Ansa/Procura Prato)
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Venerdì mattina un topo si è infilato nell’impianto elettrico del tribunale di Prato, in Toscana, e ha rosicchiato alcuni cavi: il gruppo elettrogeno d’emergenza non è entrato in funzione, per cui l’edificio è senza elettricità. Il guasto è stato segnalato dal procuratore capo Luca Tescaroli e dalla presidente del tribunale Lucia Schiaretti, secondo cui nel tribunale «situazione sanitaria è precaria, le condizioni di lavoro non sono a norma e non è possibile esercitare il potere giudiziario».

L’assenza di elettricità sta impedendo al tribunale di funzionare regolarmente: al momento non si possono celebrare le udienze, e l’attività di cancelleria è quasi del tutto bloccata. Schiaretti e Tescaroli hanno detto che il guasto potrebbe causare la perdita dei dati di molte intercettazioni. Sedie, armadi e scrivanie sono stati portati fuori dall’edificio, e alcuni avvocati hanno dato appuntamento ai loro clienti in un bar vicino al tribunale.

Come scrive il Corriere Fiorentino, i dipendenti del tribunale stanno lavorando con grande difficoltà: i computer non funzionano, e l’assenza di elettricità ha complicato anche lo svolgimento dei compiti più semplici. Un funzionario ha detto che, per sistemare e riordinare i fascicoli, ha dovuto lavorare «davanti alle finestre, perché le lampadine non si accendono».

Dato che i riscaldamenti non funzionano, i dipendenti si arrangiano come possono: «siamo con il cappotto e ogni tanto dobbiamo fare una passeggiata per riscaldare i muscoli», ha detto a questo proposito un altro funzionario. Non è possibile nemmeno accedere ai servizi che normalmente un tribunale dovrebbe garantire il sabato mattina, come il deposito di atti urgenti o il ritiro dei casellari giudiziari.

(Ansa)

Quello dell’agibilità e della sicurezza del tribunale di Prato è un tema dibattuto da molti anni. Ad aprile, il sindaco Matteo Biffoni aveva convocato un consiglio comunale straordinario dedicato a questo argomento, chiedendo al ministero della Giustizia di intervenire per concludere «i lavori strutturali del Palazzo di giustizia in tempi rapidi». Biffoni aveva anche parlato di un altro problema, ossia l’insufficienza di personale amministrativo, che aveva descritto come «sottorganico del 50 per cento, con carichi di lavoro assurdi».

Poi, a maggio, il viceministro della Giustizia Francesco Paolo Sisto aveva annunciato nuove assunzioni e interventi relativi alla pavimentazione, alla messa in sicurezza degli impianti elettrici, all’impermeabilizzazione del tetto e all’ammodernamento degli impianti antincendio, in quello che aveva definito un «cronoprogramma chiaro per i lavori urgenti». Negli scorsi anni era anche stata discussa la possibilità di trasferire gli uffici in altre sedi, come per esempio il palazzo della Provincia.