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  • Venerdì 22 novembre 2024

A Sestri Ponente c’è un problema con le “vibrazioni”

Sono causate dai lavori di Fincantieri al porto di Genova e i residenti si lamentano perché sentono tremare le proprie case

Il cantiere Fincantieri di Genova Sestri Ponente
(ANSA/LUCA ZENNARO)
Il cantiere Fincantieri di Genova Sestri Ponente (ANSA/LUCA ZENNARO)
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Dalla seconda metà di ottobre a Sestri Ponente, un quartiere di Genova che si affaccia su una porzione della vasta area portuale della città, si sentono delle forti vibrazioni. Nell’ultimo mese gli abitanti del quartiere e in particolare quelli più a ridosso del porto hanno lamentato grossi disagi dovuti ai rumori e alle vibrazioni – in certi casi addirittura scambiate per delle scosse di terremoto – causati dai lavori di ammodernamento dell’area portuale industriale. I lavori sono eseguiti dal Consorzio Stabile Grandi Lavori, appaltati da Fincantieri, la grande azienda pubblica italiana specializzata in cantieri navali.

Sono iniziati già da qualche anno, ma l’inizio di una nuova fase per realizzare una grossa banchina del porto, e in particolare le operazioni di inserimento nel fondale dei pali su cui appoggiarla, hanno sorpreso gli abitanti di Sestri Ponente, che a quanto emerge dalle reazioni non erano stati sufficientemente informati dei possibili disagi legati alle attività nel cantiere.

Il 15 novembre è stata organizzata un’assemblea pubblica che ha coinvolto l’amministrazione locale e le aziende che si occupano della costruzione del porto. Negli stessi giorni il comitato “via Sestri e dintorni” ha annunciato l’inizio di una raccolta firme per denunciare i disturbi causati dai lavori, mentre alcuni esponenti politici locali dell’opposizione hanno iniziato ad accusare l’amministrazione comunale – governata dal centrodestra – di non aver preso abbastanza precauzioni per tutelare gli abitanti del quartiere.

Secondo le testimonianze raccolte dai giornali locali, le persone che vivono nelle zone più a ridosso dei cantieri lamentano disagi di diverso tipo causati da quelle che definiscono vibrazioni costanti. Alcuni raccontano di bicchieri, stoviglie o anche mobili che vibrano rumorosamente all’interno delle loro abitazioni, oppure di lampadari che oscillano. Il 14 ottobre, e cioè nei primi giorni in cui sono cominciati i disagi dovuti alle vibrazioni, è stato evacuato un asilo nido perché secondo i testimoni «le insegnanti credevano ci fosse un terremoto». Alcuni abitanti dicono di essere spaventati perché hanno trovate delle crepe o perché sentono vibrare i muri portanti nel loro appartamento. Per segnalare il tremolio di finestre, muri e pavimenti nell’ultimo mese a Sestri Ponente sono state effettuate molte chiamate ai vigili del fuoco, mentre alcuni negozianti parlando con il quotidiano locale Il Secolo XIX si sono lamentati della presenza di nuove crepe nelle vetrine.

I lavori di Fincantieri che causano le vibrazioni sono quelli del cosiddetto “ribaltamento a mare”, che in sostanza è un grosso progetto di ampliamento del porto e della sua capacità commerciale attraverso la costruzione di nuove banchine e strutture dove una volta c’era il mare. Nello specifico le vibrazioni vengono generate dal processo di installazione di grossi pali – che dovranno poi sostenere una banchina –, che vengono conficcati nel fondale utilizzando dei macchinari appositi, di due tipi: i “vibroinfissori” e i “batti-palo”. Sui social network ci sono video dei macchinari all’opera da cui si può un po’ intuire che genere di disagio possano causare: sono molto rumorosi, e lavorano colpendo ripetutamente i pali per infilarli nel terreno.

I lavori per l’installazione dei pali sono iniziati a ottobre e dovrebbe proseguire per circa sei mesi. L’impresa a cui è stato dato in appalto il progetto, il Consorzio Stabile Grandi Lavori, ha messo dei sensori in prossimità del cantiere per monitorare l’entità delle vibrazioni e per verificare che quest’ultime non superino i limiti stabiliti dalla legge. Marco Vaccari, un ingegnere che lavora alla direzione tecnica della Autorità di Sistema Portuale competente per il porto di Genova, ha detto che l’autorità è consapevole dell’impatto dei lavori, ma che dal monitoraggio le vibrazioni risultano entro i limiti.

Nel frattempo nell’ultimo mese si sono mobilitati anche i partiti politici locali, in particolare dell’opposizione alla giunta di centrodestra, che hanno accusato il municipio VI Medio Ponente (quello di Sestri Ponente, appunto) e il comune di Genova di non lavorare abbastanza per proporre soluzioni per contenere i disagi. La consigliera di municipio Sara Tassara, di una lista di opposizione, ha iniziato a parlare della possibilità di chiedere indennità per i danni subiti dagli abitanti e dai commercianti facendo riferimento in particolare alle crepe nei muri. Il presidente del comitato di Via Sestri e Dintorni, Nicolas Oppedisano, ha promosso l’iniziativa di raccolta firme, presentando il problema anche come una questione di salute e lamentando il mancato coinvolgimento degli abitanti nella verifica e presentazione dei progetti di rinnovamento del porto.

All’assemblea pubblica che si è svolta il 15 novembre ha partecipato anche il vicesindaco di Genova, Pietro Piciocchi, insieme a diversi tecnici del comune e dell’autorità del sistema portuale. Dopo l’assemblea Piciocchi – che è appena diventato sindaco al posto di Marco Bucci, eletto presidente della Regione a fine ottobre – ha detto di condividere «la richiesta di un infopoint dove dare risposte ai cittadini su criticità espresse dai residenti» per l’impatto dei lavori di Fincantieri, e di voler iniziare un «percorso partecipato» attraverso l’organizzazione di altri incontri con gli abitanti di Sestri Ponente. Dopo l’assemblea gli esponenti locali del Movimento 5 Stelle, molto attivi sulla questione sin dall’inizio, hanno continuato a criticare l’amministrazione comunale e il municipio, accusandoli di non stare affrontando la questione in modo trasparente.