Un gruppo di ricerca indipendente dice che la Russia avrebbe violato le sanzioni contro l’esportazione di petrolio in Corea del Nord

Una petroliera nordcoreana (ministero della Difesa giapponese via AP)
Una petroliera nordcoreana (ministero della Difesa giapponese via AP)

Il gruppo di ricerca britannico Open Source Centre ha pubblicato un’inchiesta secondo cui Russia e Corea del Nord avrebbero violato le sanzioni internazionali che limitano l’esportazione di petrolio greggio o raffinato in Corea del Nord. L’inchiesta si basa sull’analisi di immagini aeree e satellitari: a partire da marzo diverse petroliere nordcoreane sono state fotografate mentre si rifornivano nel porto di Vostochny, nell’estremo oriente russo, per poi dirigersi verso i porti nordcoreani, da cui ripartivano vuote. Il ministro degli Esteri britannico David Lammy ha detto a BBC News che la Russia userebbe il petrolio come pagamento per le munizioni e i soldati che la Corea del Nord le invia, e che vengono impiegati nell’invasione russa dell’Ucraina.

Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite (di cui la Russia è un membro permanente) aveva limitato le esportazioni di petrolio verso la Corea del Nord nel 2017, dopo che il paese aveva testato un missile balistico intercontinentale. Il limite era stato fissato a 500mila barili di petrolio all’anno, cioè molto meno del fabbisogno annuale del paese. L’analisi di Open Source Centre stima che da marzo a oggi la Corea del Nord abbia ricevuto più di un milione di barili dalla Russia. Secondo il ministero dell’Economia della Russia il paese esporta ogni giorno quasi 5 milioni di barili di petrolio.

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