Prima delle elezioni Trump aveva già vinto nella moda
Negli Stati Uniti piace un modo di vestire che riflette gli ideali conservatori, anche tra i Democratici come Beyoncé
I segnali della vittoria di Donald Trump alle presidenziali statunitensi non c’erano solo nei sondaggi ma anche nella moda, come hanno scritto subito dopo il risultato molte esperte sui social. Le tendenze su come vestirsi che hanno avuto successo negli ultimi due o tre anni negli Stati Uniti si richiamano soprattutto alla visione del mondo dei Repubblicani, cosa che riflette lo spostamento generale della nazione verso quei valori e aiuta a spiegarne, in parte, la vittoria.
«C’è un sistema di valori associato a quell’estetica: ci stiamo rivolgendo a quell’estetica perché stiamo tornando a quel sistema di valori»
La prima è il quiet luxury o stealth wealth – un modo di vestirsi da ricchi, con capi costosi, di alta qualità, pensati per durare nel tempo e non troppo vistosi – reso popolare dalla serie tv Succession. Raccontava il mondo dei miliardari e come si vestivano per prenderli in giro, ma presto ottenne l’effetto opposto, con account Instagram che segnalavano i modelli di cappellini e di sneaker indossati dai personaggi, che andavano subito esauriti nei negozi.
Subito dopo arrivò l’estetica old money, che imitava l’abbigliamento delle famiglie ricche da generazioni: su TikTok era pieno di ragazzini che si vestivano come i loro nonni, con completi su misura, maglioncini in cashmere, magliette polo e cardigan dal mondo del tennis, perle, molto bianco e molto beige. Queste tendenze si sono diffuse dopo la pandemia insieme all’inflazione, alle disuguaglianze economiche e alla preoccupazione per il costo della vita della classe media americana, che cercava rifugio in un mondo rassicurante e prospero anche attraverso gli abiti.
Poi è tornato l’abbigliamento western, che è un grande classico americano ma tipico degli stati rurali e del Sud, tradizionalmente Repubblicani. Nel gennaio 2024 il musicista Pharrell Williams lo scelse per la sua terza sfilata, a Parigi, come direttore creativo del marchio francese Louis Vuitton: era piena di cappelli da cowboy, cravatte di cuoio, stivali texani, pelle e frange ovunque.
Poco meno di un mese dopo, Beyoncé indossò un cappello da cowboy ai premi musicali Grammy e a marzo pubblicò il disco Cowboy Carter: da allora la si vede quasi sempre vestita così. Beyoncé viene dal Texas, i vestiti e il disco sono un modo per celebrare le sue origini e non per mostrare sostegno ai Repubblicani, dato che è notoriamente Democratica e si è schierata a favore di Harris. È anche vero che lo stile western esalta l’America “profonda” e tradizionale, non certo quella urbana e progressista, e va di pari passo con il successo di tutto quello che è considerato genuinamente americano, come il marchio Ralph Lauren (che ha anche disegnato le divise formali per le Olimpiadi degli Stati Uniti) e i suoi maglioni con la bandiera americana.
A queste tendenze se ne aggiungono altre più legate ai social ma comunque indicative. Le tradwife (cioè mogli tradizionali) idealizzano le casalinghe degli anni Cinquanta e la vita rurale e si presentano su TikTok truccate e in abiti romantici mentre impastano biscotti, si prendono cura di schiere di figli e mungono le mucche. Molte di loro, come Hannah Neeleman (mormona, 34 anni, 8 figli, un marito miliardario e un ranch nello Utah), non hanno preso posizioni politiche ma altre hanno mostrato sostegno a Trump.
Più insidiosi sono i prairie dress che si diffusero dal 2020: gli abitoni “da prateria” lunghi fino alle caviglie del cottagecore (la tendenza che romanticizza la vita campagna) che furono criticati subito da alcune femministe per l’idea di donna femminile e modesta che trasmettevano. Secondo Deirdre Clemente, professoressa di moda all’Università del Nevada, potevano essere un segnale perché prima di ogni momento di crisi, come «la Prima guerra mondiale o il Vietnam, ci fu sempre un grosso spostamento verso vestiti più provinciali» e conservatori.
Nel 2023 si diffuse su TikTok l’estetica della clean girl, la ragazza che si trucca pesantemente per sembrare acqua e sapone e che, quasi sempre, ha una bellezza rassicurante e tradizionale (bianca, magra, bionda, con gli occhi azzurri).
Il ritorno della magrezza, favorita dalla diffusione dell’Ozempic, è interpretata invece in modo più controverso ma per alcuni indica il ritorno del canone di bellezza messo in discussione dal movimento della body positivity, progressista e Democratico, che celebra tutti i tipi di corpi: grassi, magri, neri, bianchi, giovani, vecchi, pieni di cicatrici e imperfezioni.
Alcune di queste tendenze sono arrivate anche in Italia, come il quiet luxury, la voglia di magrezza e gli accessori più tradizionali come perle, fiocchi di velluto, ballerine e pizzi (anche grazie al successo della serie tv Bridgerton, ambientata nell’Inghilterra georgiana).
Intanto l’industria della moda americana dovrà fare i conti con la vittoria di Trump, visto che da anni promuove valori progressisti come il rispetto per l’ambiente, il femminismo e la già citata body positivity. Dovrà anche capire come rivolgersi a una generazione probabilmente più conservatrice della precedente: secondo dati di NBC, Trump è stato votato da persone con meno di 30 anni più di qualsiasi altro candidato Repubblicano dal 2008. Come ha scritto il giornale studentesco The Daily Tar Heel: «le tendenze di moda […] sono uno specchio degli standard della nazione. Perché oggi essere una tradwife aumenta le tue visite sui social? Perché le donne stanno tornando al culto della vita domestica? È lo stato attuale delle cose, è quello che la nazione vuole. Gli Stati Uniti vogliono il tradizionalismo, vogliono il conservatorismo, vogliono Trump».
È possibile che la vittoria di Trump incida anche su come si vestono le persone ogni giorno, rendendo più conformista chi lo è già e spingendo chi gli è contrario ad avere uno stile ribelle e provocatorio: in fondo il punk e lo streetwear dell’hip hop (l’abbigliamento oversized con tute e catene d’oro) nacquero negli anni di Thatcher e di Reagan.
Secondo l’esperta di tendenze Mandy Lee potrebbero tornare i completi da donna con le spalle larghe, simbolo dell’indipendenza femminile, e un nuovo modo di vestirsi “modesto”: le donne di destra saranno sempre più tradwife, quelle di sinistra si copriranno con pantaloni larghi e felpe per proteggere il proprio corpo dallo sguardo maschile. Infine, dice sempre Lee, ci sarà più pessimismo e quindi più sigarette in giro.