Il generale semisconosciuto che comanda i soldati nordcoreani in Russia
Si chiama Kim Yong Bok e il suo avanzamento di carriera è andato di pari passo con la sua vicinanza a Kim Jong Un nelle immagini della propaganda di stato
I soldati nordcoreani che sono stati impegnati a combattere contro l’Ucraina nella regione russa di Kursk sono comandati da Kim Yong Bok, generale che è il capo dei reparti delle forze speciali della Corea del Nord, ma che fino a poco tempo fa era quasi uno sconosciuto fuori dal paese.
Kim Yong Bok comanda una forza di circa 11 mila soldati, e la sua presenza sul campo è stata confermata sia dalla Corea del Nord sia dalla Russia. Di fatto è uno degli ufficiali militari più importanti di tutto il paese, e la sua presenza mostra quanto forte sia il sostegno del regime nordcoreano nei confronti della Russia di Vladimir Putin.
La Corea del Nord è un regime che dà grande importanza alle gerarchie militari: generali e altri ufficiali sono sempre bene in vista nella propaganda di stato, e alcuni di loro sono figure pubbliche e note nel paese e all’estero. Se Kim Yong Bok era praticamente sconosciuto è per il genere di incarico che gli era stato affidato: le forze speciali sono le unità d’élite degli eserciti, che si devono occupare delle missioni a più alto rischio. Le forze speciali nordcoreane, in particolare, sono le più grandi al mondo in termini numerici – si stimano circa 200 mila soldati – e sono state pensate per compiere operazioni segrete in caso di guerra con la Corea del Sud. Per questo si ritiene che Kim Yong Bok fosse finora rimasto in disparte.
Poi, lo scorso giugno, Putin ha fatto una visita di stato in Corea del Nord, che ha portato alla ratifica di un patto di difesa militare reciproca tra i due paesi e alla decisione di inviare truppe nordcoreane a combattere nella regione russa di Kursk, occupata pochi mesi fa dall’esercito ucraino.
Da quel momento il generale Kim Yong Bok è diventato una figura pubblica e ha cominciato a fare apparizioni frequenti nella propaganda nordcoreana, spesso a fianco del dittatore Kim Jong Un. La propaganda di stato in Corea del Nord è molto coreografata, e la vicinanza fisica al leader è un segnale di favore personale.
Molto spesso, nelle foto e nei video di propaganda, Kim Yong Bok ha cominciato a essere raffigurato non soltanto vicino a Kim Jong Un, ma anche con un taccuino e una penna in mano, nell’atto di prendere appunti, o comunque sempre pronto a scrivere: molti generali e funzionari sono raffigurati in questo modo, a simboleggiare il fatto che pendono da ogni parola pronunciata dal leader. Questa pratica rientra nel culto della personalità del leader nordcoreano e sui media del paese si dice che Kim fornisce «direttive sul posto», cioè impartisce ordini e dà consigli durante le sue ispezioni, che devono essere diligentemente appuntati e poi messi in atto.
Le prime notizie della carriera di Kim Yong Bok risalgono al 2011, quando fu nominato capo dell’XI divisione dell’esercito nordcoreano. Nel 2015 fu nominato capo delle forze speciali, e l’anno successivo entrò nel Comitato centrale del Partito del lavoro di Corea, il partito unico di Kim Jong Un al potere nel paese. L’avanzamento della sua carriera si può notare anche dalle foto pubbliche: dopo un’esercitazione militare, nel 2017, Kim Yong Bok fu fotografato a due uomini di distanza dal leader Kim Jong Un.
Nel 2020, in un’altra foto commemorativa, la distanza si era ridotta a un uomo soltanto.
Secondo fonti dell’intelligence ucraina, nel suo lavoro per la Russia Kim Yong Bok si sta occupando soprattutto di organizzare un quartier generale per le forze nordcoreane, e di compiti di collegamento con le forze armate russe. Ma parte del suo ruolo è anche quello di testimoniare la forza del legame tra Russia e Corea del Nord. Michael Madden, un esperto di Corea del Nord che lavora per il think tank Stimson Center, ha detto al Wall Street Journal che il messaggio di Kim Jong Un è: «Vi sto mandando uno dei miei uomini migliori. È uno di quelli seduti proprio vicino a me»