La Cassazione ha confermato la condanna del tribunale militare a 29 anni per Walter Biot per aver venduto documenti segreti alla Russia
La Corte di Cassazione ha confermato in via definitiva la condanna a 29 anni di carcere e 2 mesi emessa a gennaio dalla Corte militare d’appello contro l’ufficiale della Marina militare italiana Walter Biot, accusato di aver venduto informazioni riservate alla Russia a scopo di spionaggio. A gennaio Biot era stato condannato anche dalla giustizia ordinaria in primo grado, a 20 anni di carcere, con le accuse di spionaggio, rivelazione di segreto di Stato e corruzione per aver cercato di fornire documenti segreti a un funzionario dell’ambasciata russa in cambio di 5mila euro.
Biot era stato arrestato il 30 marzo del 2021 mentre stava consegnando una scheda di memoria a un ufficiale delle forze armate russe, Dmitrij Ostroukhov, in un grande parcheggio del quartiere romano di Spinaceto. La scheda era contenuta in una scatola di medicine. In un’altra confezione, sempre di medicine, il militare russo aveva consegnato a Biot 5mila euro in contanti. Biot venne arrestato, portato nel carcere di Gaeta e imputato in due processi, uno condotto dalla magistratura militare e uno da quella ordinaria. Nel caso venga confermata anche la sentenza della giustizia ordinaria, Biot dovrà scontare entrambe le pene, per un totale di quasi 50 anni di carcere.