Matt Gaetz ha rinunciato a diventare procuratore generale degli Stati Uniti
La nomina dell'ex deputato, fedelissimo di Trump e coinvolto in vari scandali, era stata criticata anche all'interno del Partito Repubblicano
L’ex deputato della Florida Matt Gaetz ha annunciato di aver rinunciato a diventare il prossimo procuratore generale degli Stati Uniti, l’incarico per cui Donald Trump lo aveva selezionato (che corrisponde a quello di ministro della Giustizia ma ha più potere che in Italia perché può avviare indagini e azioni giudiziarie). Gaetz è considerato un fedelissimo del presidente eletto, e ha posizioni estremiste e radicali.
La scelta di Gaetz era stata criticata fin dall’inizio anche da diversi esponenti del Partito Repubblicano, per via degli scandali che lo hanno riguardato. Nonostante i Repubblicani abbiano una maggioranza di 53 seggi sui 100 del Senato, l’organo che convalida le nomine dell’amministrazione, era quindi possibile che la nomina di Gaetz venisse bocciata al momento della ratifica, per il voto contrario di alcuni suoi compagni di partito. Gaetz ha scritto sui social che non voleva che la sua conferma diventasse «una distrazione dal lavoro cruciale della transizione [presidenziale]» e di essersi ritirato per non fare perdere tempo a Trump.
Dal 2021 Gaetz era sottoposto a un’indagine del comitato etico della Camera per accuse di molestie sessuali, uso di droghe illegali e per aver accettato regali in modo non consentito dalle regole della Camera. Questa indagine si era interrotta con le sue dimissioni da deputato, poco dopo la conferma della nomina a procuratore generale. Il comitato avrebbe dovuto votare per diffondere un nuovo rapporto su Gaetz nel giro di pochi giorni. Sebbene l’indagine non prosegua, i Democratici avevano chiesto che il rapporto venisse diffuso comunque, mentre i Repubblicani si erano opposti.
È possibile che il contenuto del rapporto abbia contribuito alla rinuncia di Gaetz.
Dal 2021 al 2023 Gaetz era stato sottoposto a un’altra indagine condotta proprio dal dipartimento di Giustizia (che avrebbe dovuto guidare) per accuse di tratta di persone minorenni a scopo sessuale. Gaetz ha sempre negato di aver commesso reati, e l’indagine era stata chiusa senza la formulazione di accuse formali nei suoi confronti. Gaetz aveva sempre cercato di sfruttare a suo vantaggio le indagini, presentandosi come una vittima dei “poteri forti” e della giustizia politicizzata, che avrebbe voluto eliminare.
Di Gaetz si era parlato molto anche lo scorso anno: fu il leader del gruppo di deputati Repubblicani estremisti che portò alla rimozione dell’allora speaker della Camera Kevin McCarthy, anche lui Repubblicano. Gaetz e altri sette accusavano McCarthy, uno storico esponente dei Repubblicani, di essere stato troppo accondiscendente nella trattativa con i Democratici per evitare il cosiddetto shutdown, la parziale chiusura delle attività del governo federale statunitense. Dopo la rimozione di McCarthy il partito rimase per settimane in una situazione di stallo, perché i deputati non riuscivano a mettersi d’accordo su chi scegliere come nuovo leader.
Per tutte queste ragioni, Gaetz non era granché popolare tra i politici Repubblicani. Max Miller, deputato Repubblicano dell’Ohio, aveva detto che Gaetz «ha più possibilità di andare a cena con la regina Elisabetta II che di essere confermato dal Senato» (Elisabetta II è morta nel 2022).