I cappellini MAGA ora si vedono perfino a New York

Sono un simbolo del trumpismo e nei contesti più urbani sono una specie di tabù, ma secondo il Washington Post qualcosa sta cambiando

Un uomo seduto accanto a una panchina con cappellini MAGA, dopo la vittoria di Donald Trump alle elezioni presidenziali degli Stati Uniti, fuori dalla Casa Bianca a Washington, D.C., 6 novembre 2024
(REUTERS/Hannah McKay)
Un uomo seduto accanto a una panchina con cappellini MAGA, dopo la vittoria di Donald Trump alle elezioni presidenziali degli Stati Uniti, fuori dalla Casa Bianca a Washington, D.C., 6 novembre 2024 (REUTERS/Hannah McKay)

Il cappellino da baseball rosso MAGA – “Make America Great Again”,  far tornare grande l’America – è probabilmente uno degli oggetti più iconici e rappresentativi di questa epoca politica negli Stati Uniti. Fu messo in circolazione durante la campagna presidenziale di Donald Trump del 2016, per identificare i suoi sostenitori, e da allora è considerato un simbolo divisivo. Se nelle aree più rurali e conservatrici degli Stati Uniti è normale vederne in giro, nelle grandi città, storicamente più Democratiche, è piuttosto raro incontrare qualcuno che lo indossa. Di recente un articolo del Washington Post ha raccontato che da qualche settimana se ne vedono di più in giro, suggerendo che dalla recente vittoria di Trump qualcosa stia cambiando.

Secondo l’autrice dell’articolo Ashley Fetters Maloy, in questi giorni a Manhattan è diventato molto più facile vedere dei cappellini MAGA in giro, per strada, in metropolitana o nei principali luoghi di interesse turistico, e questo si deve probabilmente alla rinnovata sensazione da parte degli elettori di Trump di poter fieramente indossare in pubblico un simbolo identitario, di appartenenza politica. Manhattan è una delle aree più Democratiche di New York, uno stato in cui l’ultima volta che i Repubblicani vinsero le elezioni presidenziali fu con Ronald Reagan, nel 1984. A Manhattan nel 2020 Biden prese quasi l’87 per cento dei voti, mentre quest’anno i Repubblicani sono andati un po’ meglio, e Harris ha preso l’82 per cento.

Maloy parla di una percezione abbastanza diffusa in questi giorni, rafforzata anche dalla condivisione sui social, in particolare da parte di commentatori di orientamento Repubblicano, di video e fotografie di persone che indossano con una certa disinvoltura un cappellino MAGA. Fino a qualche settimana fa rivendicare così apertamente il proprio trumpismo in città storicamente molto Democratiche era vissuto maggiormente come un tabù.

La tendenza sembrerebbe riguardare anche altre grandi città degli Stati Uniti. In una foto postata su X, il giornalista del Los Angeles Times Noah Goldberg ha mostrato sei donne col cappellino MAGA in testa, tutte insieme a un tavolo del ristorante La Scala a Los Angeles. La giornalista conservatrice Corinne Cliford, invece, ha pubblicato dei video mentre gira per Washington D.C. con un cappellino MAGA di colore rosa, condividendo il suo stupore per «non essere stata aggredita da nessuno».

A New York i cappellini sembrano essere diventati un prodotto molto richiesto anche dai turisti. Intervistato dal Washington Post, il manager di un negozio di souvenir nel distretto finanziario di Manhattan ha detto di ordinare mille cappellini MAGA ogni mese, sostenendo che nelle ultime settimane le vendite siano aumentate. Negli Stati Uniti i cappellini si possono comprare un po’ dappertutto, online come in piazza a Times Square. Durante questa campagna elettorale i Repubblicani ne hanno venduti più di due milioni al prezzo di 40 dollari l’uno, e lo stesso Trump li distribuiva ai suoi comizi.

Donald Trump lancia un cappellino con la scritta “MAGA” durante un comizio elettorale nel South Bronx, 23 maggio 2024, a New York (AP Photo/Yuki Iwamura)

Oltre che rappresentare un simbolo identitario del trumpismo, i cappellini rossi MAGA sono a loro modo un accessorio di moda. Ma se per chi li indossa hanno una funzione di riconoscimento e di rivendicazione politica, per molti altri sono interpretati come dei messaggi d’odio, e in molti contesti sono fortemente stigmatizzati. In una puntata dell’ultima stagione della serie comica Curb Your Enthusiasm, per esempio, il protagonista Larry David – un noto misantropo – capisce di poter allontanare le altre persone indossandone all’occorrenza uno (la serie è ambientata a Los Angeles).

Da anni negli Stati Uniti si parla della presunta timidezza di alcuni sostenitori di Trump, che secondo alcune analisi non si esporrebbero pubblicamente a causa dello stigma associato alla propria appartenenza politica, perlomeno nei contesti più urbani e istruiti. Si è discusso a lungo se potesse essere uno dei motivi per cui i sondaggi sottostimavano di continuo i consensi per il partito Repubblicano.

Nell’ultima campagna elettorale il cappellino MAGA è stato ampiamente utilizzato e ne sono state anche create delle nuove versioni, come ad esempio quella nera che il miliardario Elon Musk ha indossato in vari comizi, e che ha provato ad associare a una nuova sfumatura identitaria nel movimento, quella dei “dark MAGA”. Una strategia che, come sostiene un articolo del New York Times, ha probabilmente rafforzato la funzione del cappellino come redditizio prodotto di merchandising – il genero di Trump Jared Kushner sostenne che già al loro debutto nel 2016 i cappellini fruttavano 80mila dollari di ricavi al giorno, coprendo buona parte dei costi della campagna elettorale.

II giorno dopo le elezioni, comunque, un utente di TikTok ha pubblicato un video con le reazioni e gli sguardi infastiditi di molti passanti alla vista di un cappellino MAGA, mostrando forse che nonostante una maggiore diffusione anche in città, l’effetto polarizzante e lo stigma nei suoi confronti siano ancora piuttosto evidenti.