Due uomini italiani sono indagati dalla procura di Milano perché sospettati di fornire informazioni sensibili alla Russia

(ANSA/ CARMELO SUCAMELI)
(ANSA/ CARMELO SUCAMELI)

Due uomini italiani sono indagati dalla sezione antiterrorismo della procura di Milano perché sospettati di aver collaborato con l’intelligence russa in cambio di denaro. La fase di indagine preliminare era iniziata ad aprile 2024 e si è conclusa questa settimana: l’ipotesi di reato nei loro confronti è di corruzione del cittadino da parte dello straniero, aggravata da finalità di terrorismo ed eversione.

La procura di Milano ha detto che i due, le cui identità non sono state rese note, avrebbero acconsentito a fornire alla Russia «informazioni di natura sensibile». Fra le altre cose, alcuni agenti russi avrebbero chiesto loro di raccogliere informazioni sulla mappatura dei sistemi di video sorveglianza di Milano e Roma, soffermandosi sulle cosiddette “zone grigie” (quelle aree della città che non sono riprese da telecamere). I due avrebbero poi proposto a cooperative di taxi di Milano di installare gratuitamente delle telecamere sulle auto per raccogliere dati, all’insaputa dei tassisti, che avrebbero potuto essere usati dall’intelligence russa.