Secondo i media di stato siriani l’esercito israeliano ha bombardato la città di Palmira, uccidendo decine di persone
Secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa siriana SANA, controllata dal regime di Bashar al Assad, l’esercito israeliano ha bombardato la città siriana di Palmira, con ogni probabilità per colpire postazioni di milizie filoiraniane che si trovavano nella zona. La notizia dell’attacco è stata riportata anche dall’Osservatorio Siriano per i Diritti Umani (SOHR nell’acronimo inglese), un’organizzazione internazionale indipendente che è ritenuta piuttosto affidabile su quello che avviene in Siria. Per ora l’esercito israeliano non ha diffuso comunicati in merito.
Secondo SANA, l’attacco avrebbe ucciso 36 persone e ne avrebbe ferite più di 50. Secondo il SOHR, che utilizza fonti sul campo per ottenere le proprie informazioni, i morti sarebbero 41 e i feriti 22.
Stando alle immagini diffuse sui social media, i bombardamenti hanno colpito più di un luogo e sono avvenuti in una zona residenziale della città. Secondo l’Osservatorio Siriano per i Diritti Umani sono stati colpiti un deposito di armi gestito da «milizie filoiraniane di nazionalità non siriana» e alcune case abitate da famiglie sempre non siriane e allineate con l’Iran. Non è ancora chiara l’identità di queste milizie: a Palmira ci sono infrastrutture e centri operativi delle Guardie Rivoluzionarie, la forza militare più potente dell’Iran, ma anche altre milizie filoiraniane. In Siria inoltre opera il gruppo libanese e filoiraniano Hezbollah.
Palmira si trova nel centro della Siria ed è una città patrimonio dell’UNESCO per le rovine antiche che ospita. Nel 2015 fu conquistata dallo Stato Islamico, che distrusse parte delle rovine. Fu riconquistata l’anno dopo dall’esercito siriano, aiutato dalla Russia e da milizie filoiraniane come Hezbollah, che da allora hanno mantenuto una presenza sul territorio.