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  • Mercoledì 20 novembre 2024

C’è un accordo sulla prossima Commissione Europea

Dopo che negli scorsi giorni i veti incrociati sui candidati commissari di Italia e Spagna ne avevano bloccato l'approvazione

La presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, durante una seduta della vecchia Commissione il 30 ottobre (AP Photo/Virginia Mayo)
La presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, durante una seduta della vecchia Commissione il 30 ottobre (AP Photo/Virginia Mayo)

I gruppi che compongono la maggioranza del Parlamento Europeo si sono accordati per approvare la prossima Commissione Europea: le audizioni dei singoli commissari si erano tenute dal 4 al 12 novembre, ma per giorni i veti incrociati dei Socialisti e Democratici (S&D) e del Partito Popolare Europeo (PPE) avevano bloccato il procedimento. I primi si opponevano alla nomina a vicepresidente del candidato commissario dell’Italia, Raffaele Fitto di Fratelli d’Italia. Il Partito Popolare Europeo, di centrodestra, era invece contrario alla nomina come vicepresidente della candidata della Spagna, Teresa Ribera, del Partito Socialista spagnolo.

Mercoledì sera, dopo una lunga ultima riunione, l’accordo è stato raggiunto: già negli scorsi giorni il Partito Socialista spagnolo aveva detto che avrebbe accettato la nomina di Fitto, se i Popolari spagnoli avessero accettato quella di Ribera, e mercoledì il Partito Popolare Europeo aveva detto lo stesso. L’accordo verrà ufficializzato con un voto del Parlamento Europeo, programmato per il 27 novembre: un suo esito positivo è a questo punto scontato. Questo dovrebbe permettere alla Commissione di insediarsi il 1° dicembre, in linea con il calendario previsto dopo le elezioni europee dello scorso giugno.

La Commissione ha 6 vicepresidenti, tendenzialmente espressione dei gruppi che formano la maggioranza nel Parlamento Europeo, ossia Socialisti, Popolari e i Liberali del gruppo Renew Europe. In quanto membro di Fratelli d’Italia però Fitto fa parte del gruppo di destra radicale dei Conservatori e Riformisti Europei (ECR), che non appartiene alla maggioranza che sostiene la Commissione guidata da Ursula von der Leyen.

La nomina di Fitto a vicepresidente era stata vista come un modo per von der Leyen di rafforzare il suo rapporto di collaborazione con la presidente del Consiglio italiana Giorgia Meloni, ma i Socialisti la consideravano problematica in quanto dava la possibilità a ECR di presentarsi come movimento moderato e affidabile, cosa che cerca di fare da qualche anno.

Il PPE invece si opponeva alla nomina di Ribera principalmente a causa del Partito Popolare spagnolo, che nelle scorse settimane l’aveva criticata moltissimo per le sue presunte mancanze sulla gestione delle recenti alluvioni a Valencia: da giorni in Spagna il governo centrale di sinistra guidato da Pedro Sanchez, in cui Ribera ha il ruolo di vice-prima ministra con la delega alla Transizione ecologica, e il Partito Popolare spagnolo, che governa nella Comunità Autonoma di Valencia, si accusano a vicenda di non avere fatto abbastanza per prevenire l’alluvione.

Oltre a Ribera e Fitto ci saranno altri quattro vicepresidenti: l’estone Kaja Kallas, il francese Stéphane Séjourné, la finlandese Henna Virkkunen e la romena Roxana Mînzatu.