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  • Martedì 19 novembre 2024

L’Ucraina ha usato per la prima volta i missili ATACMS in territorio russo

Gli Stati Uniti ne avevano autorizzato l’uso fuori dal territorio ucraino solo pochi giorni fa

Soldati statunitensi preparano missili ATACMS durante un’esercitazione in Australia nel luglio del 2023 (Sgt. 1st Class Andrew Dickson/ U.S. Army via AP)
Soldati statunitensi preparano missili ATACMS durante un’esercitazione in Australia nel luglio del 2023 (Sgt. 1st Class Andrew Dickson/ U.S. Army via AP)
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L’esercito ucraino ha usato per la prima volta dall’inizio della guerra contro la Russia i missili di produzione statunitense ATACMS durante un attacco in territorio russo. Hanno un raggio d’azione di alcune centinaia di chilometri ed erano già stati usati per attaccare l’esercito russo, ma solo in territorio ucraino: il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ne aveva autorizzato l’utilizzo all’interno della Russia lo scorso fine settimana.

Inizialmente la notizia era stata data dal ministero della Difesa russo, che aveva parlato di sei missili lanciati nella notte tra lunedì e martedì nella regione russa di Bryansk, a un centinaio di chilometri dal confine con l’Ucraina settentrionale.

In seguito l’impiego dei missili ATACMS è stato confermato da alcuni funzionari del governo ucraino e di quello statunitense, citati in forma anonima dai media statunitensi perché non autorizzati a parlare delle operazioni militari in corso. Contestualmente il presidente russo Vladimir Putin ha firmato un decreto che modifica le politiche russe sull’eventuale uso delle armi nucleari, estendendolo a qualsiasi tipo di attacco contro la Russia da parte di paesi dotati di potenze nucleari. È dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina nel febbraio del 2022 che Putin minaccia di ricorrere alle armi nucleari: una possibilità che comunque avrebbe conseguenze enormi anche per la stessa Russia.

– Leggi anche: La decisione tormentata di Biden sull’uso dei missili ATACMS contro la Russia

Secondo quanto riferito dalle autorità russe cinque di questi sarebbero stati abbattuti, mentre i detriti di un missile danneggiato avrebbero provocato alcune esplosioni e un incendio in una base militare della zona. Il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha definito l’attacco compiuto nella regione di Bryansk «un segnale» che l’Ucraina e i paesi occidentali che la appoggiano «vogliono un’escalation» del conflitto.

Finora per colpire obiettivi in territorio russo l’Ucraina aveva usato droni e missili a corto raggio, come di fatto sono anche gli ATACMS, ma nulla che avesse la loro potenza distruttiva, anche perché l’amministrazione di Biden era stata molto prudente sulla questione.

I missili ATACMS, acronimo che sta per Army Tactical Missile System, sono in grado di colpire obiettivi fino a 300 chilometri di distanza. Gli Stati Uniti li avevano inviati all’Ucraina all’inizio di quest’anno, dopo mesi di pressioni da parte del presidente ucraino Volodymyr Zelensky. L’amministrazione di Biden tuttavia aveva imposto all’Ucraina il divieto di usarli in territorio russo per evitare che la Russia interpretasse gli attacchi con i propri missili come un attacco diretto degli Stati Uniti. In sostanza, per gli Stati Uniti gli ATACMS potevano essere usati dall’esercito ucraino solo con funzione difensiva, per proteggere i propri territori occupati dalla Russia dopo il 2022, e non in funzione offensiva.

Secondo l’Ucraina tuttavia i missili ATACMS sarebbero fondamentali per cambiare il corso della guerra, perché le permetterebbero di infliggere danni significativi alla Russia, riducendo le sue capacità di combattimento e al tempo stesso rallentando la sua avanzata in territorio ucraino.

– Leggi anche: L’importanza dei missili ATACMS per l’Ucraina