Foto di macachi ed esseri umani a Lopburi
Sono un simbolo della città thailandese, dove vivono a stretto contatto con la popolazione: negli ultimi tempi però hanno combinato qualche guaio
Lopburi, circa 150 chilometri a nord di Bangkok, in Thailandia, è una meta turistica nota soprattutto per i suoi reperti archeologici e per i circa 2.500 macachi che vivono in città: sono esemplari di Macaca fascicularis, un primate diffuso soprattutto nel Sud-est asiatico che negli anni è diventato un simbolo della cultura locale.
Sono lunghi tra i 40 e i 65 centimetri, pesano dai 2,5 agli 8 chili e si cibano perlopiù di frutta, semi e piccoli invertebrati. Nel tempo si sono adattati alla convivenza con gli esseri umani e anche alla vita nelle città, forse troppo: tanto che, per quanto siano una specie protetta nel paese, sono stati classificati tra le 100 specie invasive più dannose al mondo.
I macachi di Lopburi non hanno paura degli esseri umani, che danno loro da mangiare specialmente durante la “festa delle scimmie” che si celebra l’ultima domenica di novembre, ma anzi spesso diventano aggressivi. Negli ultimi mesi Reuters ha seguito spesso la situazione dei macachi di Lopburi: qualche giorno fa ha dedicato a questa storia un lungo reportage, con foto di Chalinee Thirasupa.
I macachi di Lopburi sono noti per portare via il cibo alle persone del posto e ai visitatori e per rubare loro telefoni, occhiali o cappelli, che in genere restituiscono solo in cambio di cibo. Di norma la gente se la cava con qualche graffio o piccole ferite, ma negli scorsi mesi alcuni casi gravi avevano portato le autorità locali a prendere provvedimenti.
A settembre Patarapol Maneeorn, un veterinario che lavora al dipartimento per la Fauna selvatica del governo, aveva annunciato un piano per sterilizzare il «cento per cento» dei macachi di Lopburi; dopo la sterilizzazione, le scimmie verranno spostate in un’area designata dove saranno accudite.