L’importanza dei missili ATACMS per l’Ucraina
Ora che gli Stati Uniti ne hanno autorizzato l'uso in territorio russo: saranno fondamentali soprattutto per resistere a una probabile controffensiva nella regione di Kursk
Domenica importanti funzionari del governo degli Stati Uniti hanno detto in forma anonima a tutti i principali giornali del paese che il presidente Joe Biden ha autorizzato per la prima volta l’Ucraina a utilizzare i missili di produzione statunitense ATACMS all’interno del territorio russo. Spesso i media definiscono gli ATACMS «missili a lungo raggio”», ma in realtà come tutti i missili balistici che hanno un raggio d’azione inferiore ai 1.000 chilometri sono a corto raggio (arrivano al massimo a 300 chilometri). L’equivoco è causato dal fatto che l’ultima versione degli ATACMS è quella che ha un raggio d’azione maggiore, e quindi è diventata la versione “a lungo raggio” di un’arma a corto raggio.
Non c’è ancora stata una dichiarazione al riguardo del governo degli Stati Uniti, ma lo ha di fatto confermato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che in un video pubblicato sui social nella notte ne ha parlato come di un dato di fatto.
Secondo quanto detto dai funzionari statunitensi, l’Ucraina potrebbe usare gli ATACMS per colpire le truppe che la Russia sta ammassando nella regione di Kursk: l’obiettivo della Russia è compiere una grande controffensiva per riprendersi la parte di territorio occupata dall’esercito ucraino in estate. Alla controffensiva dovrebbero partecipare circa 50mila soldati, che comprendono anche truppe inviate in aiuto della Russia dalla Corea del Nord. L’Ucraina potrebbe usare i missili ATACMS per colpire con precisione postazioni russe, attrezzature militari, nodi logistici e depositi di munizioni, e tagliare le linee di rifornimento che collegano il fronte all’interno della Russia.
I missili ATACMS, acronimo che sta per Army Tactical Missile System, sono in grado di colpire obiettivi fino a 300 chilometri di distanza. Gli Stati Uniti li avevano inviati all’Ucraina all’inizio di quest’anno, dopo mesi di pressioni da parte del presidente ucraino Volodymyr Zelensky.
A maggio il governo americano aveva tolto alcune restrizioni su altre armi fornite all’Ucraina, ma non quelle imposte sugli ATACMS, che potevano essere usati dall’esercito ucraino solo con funzione difensiva, per proteggere i propri territori occupati dalla Russia dopo il 2022, e non in funzione offensiva, per esempio per colpire obiettivi strategici in Russia.
Finora l’Ucraina per colpire obiettivi strategici in territorio russo aveva usato i droni e missili a corto raggio, ma nulla che avesse la potenza distruttiva degli ATACMS. Secondo l’Ucraina i missili ATACMS sarebbero fondamentali per cambiare le sorti della guerra, perché le permetterebbero di infliggere danni significativi alla Russia riducendo le sue capacità di combattimento e rallentando la sua avanzata in territorio ucraino.
L’amministrazione di Joe Biden finora era stata molto prudente sulla questione, e aveva imposto all’Ucraina il divieto di usare gli ATACMS per evitare che la Russia interpretasse gli attacchi coi propri missili come un attacco diretto degli Stati Uniti. Per il momento il presidente russo Vladimir Putin non ha commentato, ma lo ha fatto il portavoce del suo governo Dmitri Peskov, accusando l’attuale amministrazione di gettare «benzina sul fuoco» e di contribuire ad accrescere la tensione.