Michele de Pascale è il nuovo presidente dell’Emilia-Romagna

Come previsto, il sindaco di Ravenna e candidato del centrosinistra ha vinto con ampio margine su Elena Ugolini, sostenuta dalla destra

Michele de Pascale sul palco a Bologna per la chiusura della campagna elettorale, il 15 novembre 2024. (MAX CAVALLARI/ANSA)
Michele de Pascale sul palco a Bologna per la chiusura della campagna elettorale, il 15 novembre 2024. (MAX CAVALLARI/ANSA)
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Michele de Pascale è il nuovo presidente dell’Emilia-Romagna. Il trentanovenne sindaco di Ravenna, esponente del Partito Democratico e candidato unitario del centrosinistra, ha vinto le elezioni regionali con un ampio margine sulla candidata del centrodestra, Elena Ugolini: lo scrutinio è ancora in corso, ma già dai dati parziali è stato possibile stimare che il divario non è più colmabile. De Pascale succede così a Stefano Bonaccini, anche lui del PD, che ha guidato la regione negli ultimi dieci anni prima di essere eletto europarlamentare lo scorso giugno: lui stesso ha promosso la candidatura di De Pascale, che a livello politico è da molto tempo considerato vicino a Bonaccini.

– Leggi anche: Chi è Michele de Pascale, e perché solo l’affluenza lo preoccupa

L’Emilia-Romagna si conferma così una regione “rossa”, governata da giunte di sinistra o di centrosinistra ininterrottamente dal 1970. Se però a gennaio del 2020 le elezioni erano state piuttosto contese, in questo caso l’esito è parso subito scontato: De Pascale era sempre stato dato come ampiamente in vantaggio dai sondaggi, anche in virtù del fatto che la destra ha deciso di puntare su una candidata di scarsa popolarità e ha investito assai poco nella campagna elettorale in regione, dandola sostanzialmente per persa fin dall’inizio o quasi.

In un contesto simile, in cui il risultato era più che prevedibile, un indicatore che tanti osservatori hanno tenuto in considerazione è stato quello dell’affluenza. Il riferimento negativo era quello delle regionali del 2014, le prime vinte da Bonaccini, alle quali aveva votato appena il 37 per cento degli elettori, quasi il 30 per cento in meno di quelli che poi sarebbero andati a votare nel 2020, quando la competizione tra lo stesso Bonaccini e la leghista Lucia Borgonzoni era stata piuttosto aspra in campagna elettorale. Stavolta l’affluenza è stata di poco superiore al 46 per cento, un dato molto basso e di oltre 20 punti inferiore rispetto al 2020, su cui hanno influito per lo più due fattori: da un lato l’esito scontato del voto, dall’altro la diffusa frustrazione nei confronti della politica da parte di una popolazione che ha dovuto affrontare le drammatiche conseguenze di quattro alluvioni in un anno e mezzo, con ingenti danni alle case e al tessuto economico e imprenditoriale.

De Pascale venne eletto sindaco di Ravenna per la prima volta nel giugno 2016, diventando tre mesi dopo anche presidente della provincia e, dal 2018, presidente dell’Unione delle Province d’Italia, un ruolo che gli ha dato una certa visibilità a livello nazionale. Ha iniziato la sua gavetta politica a Cesena, città dove è nato e dove ha studiato, e ha poi iniziato la sua attività di partito tra i DS, i Democratici di sinistra poi confluiti nel PD. È esponente dell’ala riformista, o moderata, del partito guidato da Elly Schlein, e al congresso del 2023 ha sostenuto Bonaccini, pur non assumendo mai atteggiamenti conflittuali con la segretaria.