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  • Lunedì 18 novembre 2024

Alla fine le ATP Finals di tennis a Torino hanno convinto un po’ tutti

Tanto che l'Italia ha chiesto e ottenuto di continuare a organizzarle fino al 2030, anche se non si sa ancora in quale città

Il pubblico dell'Inalpi Arena di Torino durante una partita di Sinner (Marco Alpozzi/Lapresse)
Il pubblico dell'Inalpi Arena di Torino durante una partita di Sinner (Marco Alpozzi/Lapresse)
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Quando nell’aprile del 2019 Torino si aggiudicò l’organizzazione delle ATP Finals di tennis per il periodo 2021-2025, battendo a sorpresa la candidatura di città come Londra e Tokyo, era difficile capire se sarebbero state un successo per la città. All’epoca la sindaca era Chiara Appendino, del Movimento 5 Stelle, che dal 2020 è anche vice presidente della federazione tennistica italiana; Appendino spinse molto per la candidatura di Torino, nonostante buona parte della politica cittadina, regionale e nazionale fosse contraria e ci fosse un generale scetticismo sull’operazione. «Quando lavoravamo alla candidatura di Torino, tanti ci consigliavano di lasciare perdere», ha detto sabato Appendino in un’intervista alla Stampa.

Cinque anni più tardi l’Italia ha vinto la gara per ospitare le ATP Finals, l’importante torneo di fine anno nel quale si affrontano gli otto migliori tennisti uomini della stagione, anche per il quinquennio 2026-2030: lo ha annunciato ufficialmente domenica sera il presidente della federazione tennistica italiana, Angelo Binaghi, proprio durante la premiazione delle ATP Finals 2024 vinte da Jannik Sinner.

È ancora da capire se il torneo resterà a Torino, se verrà spostato a Milano o se le due città si alterneranno. Milano ha avanzato la propria candidatura proponendo di far giocare il torneo nel nuovo palasport che verrà costruito a Santa Giulia per le Olimpiadi invernali del 2026, che avrà 15mila posti. L’Inalpi Arena di Torino, il palazzetto che ha ospitato finora le Finals, poteva tenere durante il torneo circa 12mila spettatori, ma l’amministrazione cittadina ha già detto di essere disposta ad ampliare la capienza per competere con la proposta milanese.

Chiara Appendino nel 2019, pochi giorni dopo l’assegnazione delle Finals a Torino (LaPresse/Andrea Alfano)

Rispetto a cinque anni fa a Torino e in Piemonte il giudizio sulle ATP Finals è molto cambiato: oggi gli esponenti di un po’ tutte le parti politiche sono concordi nel ritenere che le ATP Finals a Torino siano state un successo, e che sia molto importante per la città continuare a organizzarle anche dopo il 2025. Il sindaco di Torino Stefano Lo Russo, del Partito Democratico, si è impegnato molto per riottenere l’assegnazione, dopo che nel 2019 lui e il suo partito avevano votato contro. Qualche giorno fa ha detto pubblicamente che tutti dovrebbero ringraziare Appendino «per aver creduto prima di chiunque altro in questa iniziativa». Allo stesso modo ha spinto per la ricandidatura di Torino anche il presidente regionale Alberto Cirio, di Forza Italia e a capo di una giunta di centrodestra.

In tutte le giornate dell’edizione appena conclusa c’è stato il sold out all’Inalpi Arena, cioè sono stati venduti tutti i biglietti. La federazione tennistica ha comunicato più di 210mila spettatori fra le partite del torneo, gli allenamenti e il concerto con cui l’8 novembre è stata aperta la manifestazione (con i cantanti Marco Mengoni, Madame e Blanco). I biglietti venduti per le partite sono stati circa 183mila: ogni biglietto comprendeva un turno con due partite, una del torneo singolare e una di quello di doppio. Binaghi ha detto che il pubblico proveniva da 101 paesi. La Gazzetta dello Sport ha scritto che a Torino nella settimana delle Finals gli alberghi sono stati «pieni al 98 per cento» e ha raccontato – come molti altri media sul posto – di un diffuso entusiasmo in città.

Sinner firma autografi ai tifosi a Torino (ANSA/TINO ROMANO)

Già le Finals dell’anno scorso erano state considerate un successo: la FITP (Federazione Italiana Tennis e Padel) aveva pubblicato un report in cui stimava una ricaduta economica di circa 306 milioni di euro per il torneo, suddivisa in impatto diretto (139 milioni), indiretto (115,6 milioni) e indotto (51,7 milioni). Quest’anno le cose sono andate ancora meglio grazie anche, se non soprattutto, al fatto che il numero 1 della classifica mondiale sia un tennista italiano: Jannik Sinner appunto. I suoi risultati e la sua grande popolarità stanno facendo aumentare molto il numero di persone che in Italia seguono il tennis. Si deve probabilmente a questo il fatto che la percentuale di spettatori italiani e piemontesi sia stata superiore rispetto a quella dello scorso anno.

A Torino in questi giorni Sinner era ovunque, così come era ovunque nelle pubblicità in televisione, negli eventi organizzati dagli sponsor e nei video che circolavano sui social network in cui incontrava persone famose che andavano a vederlo giocare a Torino. Se ne sono accorti anche i media internazionali arrivati in città per il torneo: «Sinner non è solo l’attrazione principale delle ATP Finals nel suo paese d’origine: lui è il torneo, dentro e fuori dal campo. C’è sui cartelloni pubblicitari della stazione ferroviaria, sugli striscioni ai pali della luce, c’è un suo personaggio sul programma televisivo GialappaShow», ha scritto il sito sportivo The Athletic. Il fatto che Sinner sia già così forte eppure ancora in ascesa, e che in generale il tennis italiano stia vivendo un ottimo momento, lascia pensare che anche nei prossimi anni le Finals continueranno a essere molto seguite.

L’ottimo momento del tennis italiano – sia in termini di risultati che di seguito – ha avuto probabilmente un peso anche nel rinnovo dell’assegnazione delle Finals all’Italia, che oltre ad avere l’attuale miglior tennista del mondo ha anche la nazionale campione in carica della Coppa Davis, il principale torneo di tennis maschile per nazionali, e diversi giovani promettenti.

Tifosi di Sinner all’Inalpi Arena (Marco Alpozzi/Lapresse)

Una conseguenza negativa di questo successo e della popolarità di Sinner, almeno per i tifosi, è stato l’aumento dei prezzi: i biglietti per un allenamento di Sinner partivano da 25 euro, quelli per le varie partite costavano più di 200 euro e per la finale si partiva da 300 euro e si arrivava fino a oltre 600 euro nel parterre. I dirigenti della FITP hanno parlato dell’importanza di aumentare ulteriormente la capienza del palazzetto, che alle ATP Finals poteva accogliere 12mila spettatori, ma che potrebbe, con alcuni adattamenti, arrivare a 15mila. Binaghi ha detto chiaramente che «bisogna investire sull’Inalpi Arena: deve aumentare la capienza».

La questione del palazzetto è cruciale e potrebbe essere proprio questo a comportare, nel caso in cui non si facciano i lavori per ampliarlo, che la FITP decida di cambiare sede delle Finals e portarle a Milano, sin dal 2026 oppure dal 2027 (formalmente l’assegnazione è stata fatta alla Federazione italiana, che poi può decidere la città in cui organizzarle). Il palazzetto di Santa Giulia in costruzione a Milano, con i suoi 15mila posti, diventerà il più grande impianto indoor d’Italia.

Non è una questione da poco: significa poter vendere tra i 6 e gli 8mila biglietti in più al giorno (sono due le sessioni quotidiane), e aumentare le entrate di alcuni milioni di euro. Le ATP Finals insomma sono state un successo per Torino fin qui, e le cose hanno funzionato talmente bene che la federazione ha ottenuto il diritto di riorganizzarle in Italia: ora però Torino dovrà darsi da fare per continuare a ospitarle.