In Venezuela sono state liberate più di 100 persone che avevano contestato i risultati delle elezioni
Il regime venezuelano di Nicolás Maduro ha liberato sabato 107 persone che erano state arrestate dopo le grandi proteste per i brogli elettorali nelle ultime elezioni presidenziali di luglio, in cui Maduro ha dichiarato di aver vinto. Secondo varie organizzazioni indipendenti nelle settimane successive alle elezioni furono arrestate oltre 1800 persone, accusate di reati che comprendono terrorismo, cospirazione, incitamento all’odio e resistenza alle autorità. Fra questi c’erano 69 minori e varie decine di militari.
Venerdì il procuratore generale del Venezuela Tarek William Saab aveva annunciato di aver richiesto a vari tribunali di rivalutare le posizioni di 225 degli arrestati, in base «a nuove informazioni».
Maduro è stato dichiarato vincitore delle elezioni di luglio con il 52 per cento dei voti dal Consiglio elettorale nazionale, un risultato poi confermato dalla Corte Suprema, composta da molti alleati del regime. Non sono però mai stati forniti i risultati ufficiali, perché sarebbero stati compromessi da un «attacco di hacker». L’opposizione aveva invece raccolto e caricato online oltre l’80 per cento delle ricevute delle macchinette per il voto elettronico. Le ricevute, che vengono emesse dalle macchinette e mostrano i voti espressi dagli elettori che le hanno utilizzate, avevano dimostrato che avesse vinto Edmundo González Urrutia, il candidato dell’opposizione, come ampiamente previsto dai sondaggi indipendenti. Secondo le ricevute, González aveva ottenuto il 67 per cento dei voti. Dopo essere fuggito da un mandato di arresto venezuelano, González è attualmente in Spagna, dove ha ottenuto “asilo politico”.