• Mondo
  • Sabato 16 novembre 2024

Il governo dei Paesi Bassi ha già rischiato di cadere

Una sottosegretaria si è dimessa in reazione a frasi razziste che sarebbero state pronunciate da un ministro dopo gli attacchi di Amsterdam

Geert Wilders, leader del partito di maggioranza PVV (AP Photo/Phil Nijhuis)
Geert Wilders, leader del partito di maggioranza PVV (AP Photo/Phil Nijhuis)
Caricamento player

Il governo nederlandese di destra ed estrema destra, nato a luglio sette mesi dopo le elezioni, ha rischiato di cadere a meno di cinque mesi dal suo insediamento. Venerdì si è infatti dimessa la sottosegretaria alle Finanze Nora Achahbar, del Nuovo Contratto Sociale (NSC), uno dei quattro partiti che sostengono il primo ministro Dick Schoof.

Achahbar si è dimessa per protesta alle frasi razziste che sarebbero state dette nel Consiglio dei ministri nederlandese dopo le violenze che hanno preceduto e seguito la partita di calcio fra Ajax e Maccabi Tel Aviv ad Amsterdam, con tifosi israeliani oggetto di attacchi. Per alcune ore è sembrato che gli altri ministri del partito avrebbero preso la stessa decisione, provocando una crisi di governo. Dopo una lunga riunione notturna i ministri di NSC sono rimasti al loro posto, ma nonostante la rassicurazioni di Schoof il caso non sembra chiuso e il governo è tutt’altro che solido.

Gli episodi di violenza di Amsterdam e le reazioni degli esponenti della destra al governo hanno portato a un ampio dibattito nei Paesi Bassi: le tensioni ad Amsterdam erano cominciate mercoledì e giovedì scorsi, nel momento in cui i sostenitori del Maccabi Tel Aviv erano arrivati in città, provocando disordini in centro, intonando canti di odio rivolti alla Palestina, strappando bandiere palestinesi dai balconi e aggredendo un tassista. Nella serata, dopo la partita, gruppi di persone composti almeno in parte da musulmani, urlando slogan di sostegno alla Palestina e antisemiti, avevano inseguito o attaccato brutalmente singoli o gruppi di tifosi israeliani in luoghi diversi della città.

Il primo ministro Dick Schoof (AP Photo/Petr David Josek)

Geert Wilders, leader del Partito per la Libertà (PVV), di estrema destra e il più votato nelle ultime elezioni, aveva immediatamente accusato «l’immigrazione e l’Islam» di aver riportato l’antisemitismo nei Paesi Bassi, dicendo che sarebbe stato necessario togliere la cittadinanza nederlandese agli autori degli attacchi. Altri esponenti dei partiti che sostengono il governo avevano mostrato di sostenere questo piano, mentre Jurgen Nobel, sottosegretario alla Partecipazione e all’Integrazione aveva detto che fra i musulmani del paese «una percentuale molto ampia non rispetta gli standard e i valori a cui aderiamo».

In privato e all’interno del Consiglio dei ministri le posizioni sarebbero state anche più dure. Secondo la stampa nederlandese Achahbar avrebbe riferito a colleghi di partito che almeno un esponente del governo avrebbe pronunciato frasi razziste nei confronti delle minoranze arabe e in particolare verso «i marocchini». Achahbar, avvocata ed ex procuratrice di origini marocchine, ha quindi deciso di dimettersi, dicendo in serata che «gli atteggiamenti polarizzanti delle ultime settimane» non le permettevano di continuare a far parte del governo.

Nora Achahbar dopo le dimissioni (EPA/LINA SELG)

Achahbar appartiene al NSC, il partito più moderato della coalizione, che oltre al PVV di Wilders comprende anche il Partito Popolare per la Libertà e la Democrazia (VVD) dell’ex primo ministro Mark Rutte e il Movimento dei contadini e dei cittadini (BBB, un partito populista e vicino alla destra nato da una serie di proteste nel 2019).

In tarda serata, dopo la riunione d’emergenza che ha convinto gli altri ministri di NSC a non dimettersi, il primo ministro Schoof ha detto di essere fiducioso che il governo possa continuare a lavorare, dicendo di voler lottare contro «il razzismo, le discriminazioni e l’antisemitismo». Non ha voluto rispondere alle domande sulle frasi razziste pronunciate da uno o più membri del suo governo.

– Leggi anche: Che cosa è successo ad Amsterdam, daccapo