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  • Venerdì 15 novembre 2024

In Sudafrica il governo sta impedendo l’arrivo di cibo e acqua a centinaia di minatori abusivi nascosti sottoterra

Per costringerli a uscire e poi arrestarli, come già successo altre volte negli ultimi mesi

L'ingresso della miniera di Stilfontein (AP Photo/Jerome Delay)
L'ingresso della miniera di Stilfontein (AP Photo/Jerome Delay)
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In Sudafrica il governo ha bloccato l’invio di scorte di cibo e acqua a un gruppo di minatori nascosti all’interno di una miniera d’oro illegale, per costringerli a uscire e poi arrestarli. Non si sa esattamente quanti siano: alcuni degli uomini che di recente sono usciti in superficie hanno parlato di 4mila persone, ma secondo le stime della polizia sarebbero molti meno, tra i 350 e i 400. Molti sono migranti senza documenti, che non escono anche per il timore di essere espulsi dal paese.

La miniera si trova a Stilfontein, nella provincia di North West, una delle più povere del Sudafrica e con un tasso di disoccupazione molto alto. Le miniere illegali sono piuttosto comuni in Sudafrica, e le persone che ci lavorano vengono chiamate “zama zama” (“cogli l’occasione”, in lingua zulu): si spingono dentro le miniere abbandonate per recuperare eventuali residui dei materiali preziosi che venivano estratti lì. Si stima che nel paese siano più di 50mila.

Negli ultimi mesi la polizia sudafricana ha intensificato le operazioni per contrastare le estrazioni abusive, che ogni anno causano grosse perdite economiche allo stato e al settore privato delle estrazioni legali, oltre che danni all’ambiente e alle comunità circostanti. Nelle ultime settimane sono usciti da varie miniere nella provincia di North West circa mille minatori: molti erano deboli o affamati, dopo aver passato settimane senza bere o mangiare adeguatamente.

A inizio novembre la polizia ha arrestato 540 minatori abusivi usciti da un miniera a nord della città di Orkney: anche in quel caso il governo aveva bloccato l’arrivo di cibo e acqua, e le persone erano disidratate e denutrite.

Secondo le autorità è possibile che i minatori ancora sottoterra a Stilfontein siano armati. Nelle operazioni condotte dal dicembre 2023 a oggi in tutto il paese sono state confiscate quasi 370 armi di grosso calibro e 10mila munizioni, oltre che 5 milioni di rand (circa 260mila euro) e diamanti grezzi per un valore di 32 milioni di rand (circa 1,7 milioni di euro). Per il momento i minatori non stanno facendo entrare agenti, soldati o altri rappresentanti delle istituzioni, ma stanno consentendo ad alcuni residenti di inviare delle provviste tramite corde.

La ministra della Presidenza Khumbudzo Ntshavheni (che si occupa di diverse cose per conto del presidente del Sudafrica) ha detto che il governo non intende inviare alcun aiuto ai minatori, definiti «criminali». «Non li abbiamo mandati noi lì», ha aggiunto.

Thembile Botman, un rappresentante della comunità locale, ha detto a BBC che alcuni volontari stanno comunicando con i minatori tramite bigliettini, e che sono riusciti a estrarre il corpo di un uomo morto nella miniera. «Non è facile come la polizia la fa sembrare» ha spiegato Botman. «Per molti di loro [le attività estrattive illegali] sono l’unico modo per mettere del cibo sulla tavola».

Anche Mametlwe Sebei, il capo di un sindacato sudafricano (Giwusa), ha criticato l’approccio duro del governo: «È come criminalizzare tutte le persone, molte delle quali sono semplicemente povere e disperate».

Un gruppo di volontari attorno alla miniera di Stilfontein, 14 novembre 2024 (AP Photo/Jerome Delay)

In Sudafrica si trova circa la metà dell’oro presente sul pianeta. In passato il paese era uno dei principali esportatori del metallo, ma negli anni ha ridotto le attività: nel 1975 il 40 per cento dell’oro in circolazione arrivava da qui, oggi solo il 4 per cento. Questo fa sì che oggi ci siano più di 6mila miniere abbandonate, molte occupate dai minatori illegali.

Attorno a questi luoghi si è creata anche una sorta di economia parallela, con persone che vendono cibo, acqua e altri beni di prima necessità ai minatori abusivi. Tuttavia gli abitanti delle zone limitrofe si sono lamentati dell’aumento di criminalità legata alla loro presenza: ci sono stati casi di rapine, stupri e sparatorie tra i gruppi rivali, e secondo un rapporto dell’ong “Iniziativa globale contro il crimine transnazionale organizzato” attorno alle miniere illegali il livello di criminalità è più alto rispetto alle città sudafricane.

Sebbene il business sia in mano alla criminalità, gran parte delle persone che ci lavorano sono semplicemente senza un’alternativa: molte provengono da paesi vicini come Zimbabwe, Lesotho o Mozambico, e lavorano in condizioni durissime pur di mandare soldi alle proprie famiglie. Nelle miniere abbandonate il rischio di incidenti è altissimo, i lavoratori non hanno nessun dispositivo di sicurezza e possono essere esposti a materiali pericolosi come metalli pesanti, polveri e gas di vario tipo, oltre che alle violenze delle bande criminali.