La Colombia ha infine vietato i matrimoni tra minori e tra adulti e minori

una donna stringe tra le dita un anello nuziale
(AP Photo/ Daniel Cole)

Mercoledì, dopo nove tentativi falliti, il Senato della Colombia ha approvato all’unanimità e in via definitiva un disegno di legge che vieta i matrimoni precoci, cioè le unioni più o meno formalizzate tra un adulto e una persona con meno di 18 anni, oppure tra minori. In particolare, il provvedimento elimina un articolo del Codice Civile in essere dal 1887 che permetteva a chi aveva più di 14 anni di sposarsi, a patto di avere il permesso dei genitori; è anche orientato a tutelare i minori che sono già sposati, e che potranno chiedere l’annullamento del matrimonio. Perché diventi legge manca solo la firma del presidente Gustavo Petro.

Il disegno di legge era stato proposto dalla senatrice di sinistra Clara López, del partito al governo, e dalla deputata indipendente Jennifer Pedraza: ha poi ottenuto l’appoggio trasversale del parlamento.

Il Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia (Unicef) ritiene i matrimoni precoci violazioni dei diritti umani. Secondo una stima del 2023 sempre dell’Unicef i matrimoni infantili sarebbero 12 milioni all’anno, per la gran parte nei paesi dell’Asia meridionale, in quelli dell’Africa subsahariana e poi dell’America Latina e dei Caraibi. In base ai dati ufficiali in Colombia l’anno scorso ci sono stati 114 matrimoni precoci: López e Pedraza tuttavia hanno detto che nel 2015 quasi il 28 per cento delle donne del paese si era sposato prima di compiere 18 anni.