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  • Giovedì 14 novembre 2024

Il progetto del ponte sullo Stretto andrà avanti

La commissione per la valutazione di impatto ambientale lo ha approvato, ora manca solo un’ultima autorizzazione prima di iniziare i lavori

La zona di Torre Faro, a nord di Messina, dove sarà costruito uno dei due piloni del ponte sullo Stretto
La zona di Torre Faro, a nord di Messina, dove sarà costruito uno dei due piloni del ponte sullo Stretto (il Post)
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Mercoledì sera la commissione per la valutazione di impatto ambientale del ministero dell’Ambiente ha approvato il progetto definitivo del ponte sullo Stretto di Messina. Ma lo ha fatto con alcune prescrizioni, cioè con leggere modifiche che i progettisti dovranno prevedere durante i lavori per tutelare l’ambiente dello Stretto. La valutazione della commissione era un passaggio importante perché a questo punto manca solo un’ultima autorizzazione prima di iniziare i lavori, cioè quella del Cipess – il comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile – attesa entro il 31 dicembre.

La commissione tecnicamente si chiama Via/Vas, acronimi di valutazione di impatto ambientale e valutazione ambientale strategica. È l’organo indipendente che esamina tutti i grossi progetti di infrastrutture presentati in Italia. Senza il parere favorevole della commissione, i cantieri non possono essere avviati. I progetti possono essere approvati totalmente, respinti e quindi bocciati, oppure approvati con prescrizioni, come nel caso del ponte sullo Stretto.

Le prescrizioni ordinate dalla commissione per il ponte sullo Stretto riguardano «l’ambiente naturale, terrestre, marino e agricolo, ma anche aspetti relativi alla progettazione di dettaglio per le opere di terra relativi a cantierizzazione, gestione delle materie, approvvigionamenti, rumore e vibrazioni».

Già lo scorso aprile la commissione aveva chiesto alla società Stretto di Messina, che gestisce il progetto del ponte sullo Stretto, di integrarlo con un’analisi più dettagliata dei costi e dei benefici dell’opera, del suo impatto ambientale, della preparazione dei cantieri e dei rischi relativi a maremoti e inondazioni. Nella documentazione non c’erano nemmeno analisi sulla tutela della biodiversità, sugli effetti dell’inquinamento acustico, delle vibrazioni, dei campi elettromagnetici nell’area e uno studio sulle condizioni di pericolosità da maremoto. In totale erano state presentate circa 280 osservazioni.

Negli ultimi mesi la società ha risposto a tutte le osservazioni integrando il progetto, ma evidentemente non a sufficienza. Mercoledì i commissari hanno comunque ritenuto il progetto valido nel suo complesso chiedendo però leggere modifiche da integrare al progetto esecutivo che sarà presentato nei prossimi mesi, prima dell’inizio dei cantieri.

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Negli ultimi giorni proprio sulla risposta alle osservazioni della commissione del ministero c’erano state alcune polemiche. La società Stretto di Messina aveva allegato alla documentazione una presunta consulenza ufficiale fatta dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (INGV) smentita dal presidente dello stesso INGV, Carlo Doglioni. Mercoledì l’istituto ha confermato di essere «totalmente estraneo a qualsivoglia relazione che, eventualmente firmata da personale dell’INGV, rappresenta solo il pensiero scientifico degli autori». La consulenza alla società Stretto di Messina era stata fatta da due ricercatori dell’istituto a titolo personale. La società Stretto di Messina ha assicurato che il progetto è completo e dotato di tutte le certificazioni necessarie, aggiungendo che il ponte sarà «una delle strutture sismicamente più sicure in Italia e nel mondo».

Il progetto del ponte sullo Stretto prevede la costruzione del ponte a campata unica più lungo del mondo: la lunghezza complessiva sarebbe di 3.660 metri, con una campata sospesa di 3.300 metri. In base al progetto le due torri che lo sosterranno dovrebbero essere alte 399 metri e formate da due piloni collegati tra loro da tre grandi travi orizzontali. Secondo le stime i cantieri costeranno 13,5 miliardi di euro, ai quali va aggiunto circa un miliardo di euro per le opere accessorie.

Da tempo le associazioni ambientaliste e l’opposizione al governo criticano il progetto, dicendo che è dannoso, anacronistico e troppo costoso. Venerdì a Roma si terrà una conferenza stampa a cui parteciperanno tutti i comitati, le associazioni e i partiti contrari al progetto tra cui il Partito Democratico, il Movimento 5 Stelle, Sinistra Italiana, ma anche la CGIL siciliana, Legambiente e i comitati civici e ambientalisti locali “No Ponte”, che da anni organizzano manifestazioni e presidi contro il progetto.

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