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  • Mercoledì 13 novembre 2024

Il sindaco di Monterosso ha rinunciato a un’opera per gestire le alluvioni

La ritiene dannosa per il turismo, anche se nel 2011 in quella zona della Liguria ci furono forti piogge che causarono un morto e molti danni

Soccorritori e volontari a Monterosso, La Spezia, 28 ottobre 2011 (ANSA/LUCA ZENNARO)
Soccorritori e volontari a Monterosso, La Spezia, 28 ottobre 2011 (ANSA/LUCA ZENNARO)
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Francesco Sassarini, nuovo sindaco di centrodestra di Monterosso al Mare – il comune più popoloso delle Cinque Terre colpito da un’alluvione nel 2011 – ha rifiutato un finanziamento di 16,4 milioni che il ministero dell’Ambiente aveva stanziato per realizzare il canale scolmatore dei torrenti Pastanelli, Morione e Buranco. La rinuncia è dovuta al fatto che secondo Sassarini l’opera, necessaria per gestire future alluvioni come quella del 2011, danneggerebbe le imprese turistiche. Anche se la decisione è stata comunicata lo scorso giugno alla Regione Liguria, se ne sta riparlando ora per via delle proteste dei consiglieri comunali di opposizione.

Il 25 e il 26 ottobre del 2011 le forti piogge avevano causato alluvioni e crolli nell’alta Lunigiana, in provincia di Massa e Carrara, e in alcune zone della provincia della Spezia, nella Liguria orientale. Qui i comuni più colpiti erano stati Vernazza e Monterosso, che erano rimasti isolati per circa una settimana. A Monterosso, che ha circa 1.400 abitanti, quell’alluvione aveva causato un morto e 180 milioni di euro di danni.

Una strada di Monterosso piena di fango e detriti poche ore dopo l’alluvione del 25 ottobre del 2011 (ANSA)

A seguito dell’alluvione il sindaco del Partito Democratico Emanuele Moggia, eletto nel 2014, aveva avviato il progetto dello scolmatore dei torrenti Morione, Balanello e Buranco.

Dopo anni di ricerche, studi e progettazioni, nel dicembre del 2023 era stato consegnato il progetto definitivo dello scolmatore che avrebbe deviato le acque del torrente Morione, in parte coperto, e dei suoi affluenti, il Balanello e il Buranco che attraversano il centro abitato di Monterosso, deviandone le acque verso il mare e minimizzando così il rischio di allagamenti nelle aree urbane. La giunta comunale aveva approvato il progetto lo scorso gennaio e in febbraio il ministero dell’Ambiente aveva messo a disposizione 16,4 milioni di euro per la realizzazione del progetto. La cifra avrebbe anche consentito di recuperare i quasi 500mila euro che il comune aveva messo a bilancio per l’opera.

Le elezioni amministrative dello scorso giugno erano state però perse da Moggia, ed è stato eletto sindaco Sassarini, candidato sostenuto dalla lista di centrodestra “Insieme per Monterosso”.

Già durante la campagna elettorale Sassarini aveva parlato dello scolmatore dicendo che sarebbe stata un’opera dannosa per il turismo e che avrebbe causato mare torbido per due anni impedendo la balneabilità. Fin dall’inizio al progetto si erano opposti soprattutto gli stabilimenti balneari sostenendo che avrebbe avuto ripercussioni negative sulle stagioni turistiche. Durante una seduta del consiglio comunale Sassarini aveva motivato la sua contrarietà allo scolmatore dicendo: «La nostra lista sin dalla campagna elettorale ha mantenuto una posizione chiara e inequivocabile: no allo scolmatore. Siamo consci della necessità di mettere in sicurezza il paese ma disconosciamo la soluzione proposta. La contrarietà allo scolmatore non risiede nella progettazione idraulica di quell’opera bensì nell’impatto che noi riteniamo devastante per l’impresa turistica, asse portante di Monterosso».