Il mostruoso esame scolastico della Corea del Sud
Ogni anno un giorno di novembre gli uffici aprono più tardi, gli insegnanti indossano scarpe senza tacco e anche gli aerei si fermano, per non disturbare gli studenti
Il 14 novembre più di 520mila studenti sudcoreani che frequentano l’ultimo anno delle scuole superiori sosterranno il Suneung, un importante esame scolastico noto in inglese con la sigla CSAT (acronimo di College Scholastic Ability Test). È un test molto impegnativo che serve per stabilire a quali università del paese potranno accedere gli studenti, e in molti casi finisce per determinarne le possibilità di carriera.
Il Suneung è quindi un esame fondamentale nel sistema educativo sudcoreano, che secondo molti indicatori è tra i migliori del mondo: gli studenti si preparano per anni, in alcuni casi fin dalle scuole elementari. Proprio per la sua grande importanza, l’esame modifica i ritmi normali della vita di molti sudcoreani. Il giorno dell’esame vengono prese misure eccezionali per fare in modo che tutti gli studenti che devono fare il test riescano ad arrivare in orario. Per diminuire il traffico nelle ore di punta, i trasporti pubblici sono più frequenti del solito: gli uffici pubblici (e la Borsa sudcoreana) aprono un’ora più tardi, e il governo raccomanda alle imprese private di fare altrettanto.
Migliaia di agenti di polizia sono schierati per assicurarsi che il traffico scorra senza intoppi e nei pressi delle sedi dell’esame, per verificare che non ci siano fonti di rumore eccessivo (in alcuni casi accompagnano anche a scuola gli studenti ritardatari). Nei cantieri si interrompono i lavori. Durante la prova di ascolto in lingua inglese, che si svolge verso le 13, il decollo e l’atterraggio degli aerei viene sospeso per 35 minuti per evitare che il rumore possa influenzare la comprensione. Agli insegnanti viene chiesto di indossare scarpe da ginnastica, in modo da essere il più silenziosi possibile e da assicurare a chi affronta l’esame una perfetta concentrazione.
Il Suneung esiste dagli anni Cinquanta, e si svolge ogni anno il giovedì della terza settimana di novembre. Semplificando un po’, si tratta di un esame standardizzato basato sul programma pubblico delle scuole sudcoreane, che dovrebbe servire ad accertare i livelli di competenze di ogni studente.
L’esame è composto perlopiù da domande a risposta multipla su diversi argomenti, tra i quali lingua coreana, matematica, inglese e storia della Corea. Ogni anno, gli insegnanti che preparano le domande si riuniscono in una località segreta a ottobre, e restano in completo isolamento fino al momento in cui le buste con le domande vengono distribuite nei vari istituti, scortate dalla polizia. L’esame inizia alle 8:40 e dura in tutto nove ore, con circa due ore di pausa.
L’obiettivo di chi partecipa all’esame è ottenere un risultato che consenta di accedere alle migliori università del paese, come l’Università nazionale di Seul, l’Università della Corea e l’Università Yonsei, e avere quindi buone possibilità di trovare un buon lavoro nell’amministrazione pubblica, in una banca o in aziende importanti.
La valutazione finale non è assoluta ma viene calcolata sulla base dei risultati di tutti i partecipanti, e per ottenere il massimo bisogna rientrare nel 4 per cento dei risultati migliori. Non basta insomma essere bravi: quello che conta è essere migliori di tutti gli altri. Chi non è soddisfatto del risultato può riprovarci, ma deve attendere un anno e ripetere l’ultimo anno delle scuole superiori: quest’anno 181.893 studenti hanno deciso di ritentare, il numero più alto dal 2004.
«In Corea del Sud molte persone sono ancora convinte che iscriversi all’università giusta sia fondamentale per la propria carriera; per loro il Suneung è un esame importantissimo», dice Cho Jung-woo, giornalista del Korea JoongAng Daily. Superare il Suneung con un buon risultato non è l’unico modo per essere ammessi in una buona università: un percorso alternativo (chiamato Susi) tiene in conto la media dei voti, le attività extracurricolari e la lettera di motivazione. Questo rimane però meno popolare del Suneung, per ragioni tradizionali ma non solo: «Molte persone ritengono che il Susi sia, in un certo senso, un percorso iniquo, dato che tenendo in conto le attività extracurriculari finirebbe per favorire le famiglie più ricche», dice Cho Jung-woo. Altri hanno raccontato che spesso il Susi è visto come un percorso più facile, che spesso tende a essere stigmatizzato.
La fissazione della Corea del Sud per l’istruzione e gli esami ha radici storiche, ha spiegato qualche anno fa all’Atlantic Michael Seth, autore di un libro sull’argomento: le origini del Suneung risalgono al tradizionale esame che fin dal X secolo i sudcoreani dovevano passare per diventare funzionari pubblici. Ma ci sono anche ragioni più recenti: dal secondo Dopoguerra il governo sudcoreano ha investito moltissimo nell’istruzione per garantire lo sviluppo economico del paese. Alla fine della Seconda guerra mondiale meno del 5 per cento dei sudcoreani aveva un titolo di studio superiore alla scuola elementare. Oggi il 53 per cento delle persone tra i 25 e i 64 anni ha una laurea (la media dei paesi che fanno parte dell’OCSE è del 40 per cento, in Italia è del 20 per cento).
Secondo i dati del ministero dell’Istruzione, quasi l’80 per cento degli studenti ricorre a scuole e tutor privati per migliorare il più possibile la propria preparazione in vista del Suneung. Nel 2023 la spesa per l’istruzione privata in Corea del Sud ha raggiunto il valore più alto di sempre, per un totale corrispondente più o meno a 18 miliardi di euro. Gli alti costi dell’istruzione privata, uniti al fatto che spesso in una famiglia sudcoreana solo gli uomini guadagnano mentre le donne non hanno un lavoro retribuito, sono spesso citati come una delle ragioni per cui la Corea del Sud ha uno dei tassi di fertilità più bassi del mondo (nel 2022 era pari a 0,8 figli per donna: in Italia è di 1,2).
Il fatto che molte coppie abbiano un solo figlio o una sola figlia crea anche molte più aspettative e molta più pressione da parte dei genitori, che contano sul suo successo. Ogni anno, in corrispondenza del Seunung i templi e le chiese sudcoreane si riempiono di genitori che pregano perché i loro figli ottengano buoni risultati. Diversi luoghi di culto offrono ai fedeli anche la possibilità di registrarsi per speciali sessioni di preghiera nei giorni prima dell’esame.
La difficoltà della preparazione per l’esame, e la forte competizione, possono avere conseguenze negative sulla salute mentale degli studenti. Molti soffrono di disturbi d’ansia e ricorrono a farmaci per migliorare la concentrazione, spesso prescritti illegalmente. Alcune ricerche fatte dal governo in anni recenti hanno evidenziato dei dati un po’ preoccupanti (anche se potrebbero essere almeno parzialmente dovuti agli effetti della pandemia di Covid-19 tra il 2020 e il 2022): la metà degli studenti tra i 13 e i 18 anni ha indicato l’istruzione come prima fonte di preoccupazione; un quarto degli studenti maschi delle scuole superiori e un terzo delle studenti femmine hanno dichiarato di avere sintomi di depressione.
Per cercare di diminuire lo stress degli studenti e il ricorso alle scuole e agli istruttori privati, l’anno scorso il governo sudcoreano ha deciso di eliminare dal Suneung le domande più impegnative, le cosiddette killer questions, che potevano affrontare temi non inclusi nel programma delle scuole pubbliche e spingevano gli studenti e le famiglie a ricorrere a quelle private. Il governo ha anche annunciato importanti piani di riforma che dovrebbero diventare effettivi a partire dal 2028: tra le altre cose prevedono misure per ridurre la dipendenza dalle scuole private e il passaggio dell’esame a un sistema di valutazione basato su voti assoluti, e non relativi come succede oggi.
In passato il governo aveva anche cercato di ridurre la quantità di ore di studio che i ragazzi e le ragazze sudcoreane dovevano affrontare, imponendo un coprifuoco per le scuole private e obbligandole a chiudere entro le 22. La decisione era stata accolta con molte resistenze e a distanza di anni il limite continua a non essere rispettato: «Molte scuole private tengono gli studenti anche fino a mezzanotte», ha detto un istruttore che lavora in uno di questi istituti al Korea JoongAng Daily. «I genitori sono contenti che i figli abbiano del tempo aggiuntivo per lo studio».