Un tribunale dei Paesi Bassi ha accolto il ricorso di Shell contro la sentenza che le aveva ordinato di ridurre maggiormente le sue emissioni

Un logo della Shell su un distributore di Londra
(AP Photo/Frank Augstein)

Martedì un tribunale d’appello dei Paesi Bassi ha accolto il ricorso della grossa società petrolifera britannica Royal Dutch Shell (più nota come Shell) contro una sentenza che nel 2021 le aveva ordinato di impegnarsi maggiormente per ridurre le proprie emissioni di gas serra. Quella sentenza era stata ritenuta storica perché per la prima volta un’azienda veniva obbligata a cambiare i suoi impegni per l’ambiente sulla base dell’accordo sul clima di Parigi del 2015. In particolare, entro il 2030 Shell avrebbe dovuto ridurre le emissioni del 45 per cento rispetto ai livelli del 2019. Secondo la corte d’appello, il tribunale di grado inferiore non avrebbe dovuto fissare un obiettivo preciso per la riduzione perché «non c’è sufficiente consenso scientifico sulla riduzione a cui una singola azienda come Shell dovrebbe attenersi».

È possibile fare ricorso alla Corte Suprema nederlandese contro la sentenza di martedì. In primo grado il tribunale aveva osservato che Shell aveva un impatto sul cambiamento climatico maggiore di quello di molte intere nazioni e che il suo modello di business «mette a rischio il rispetto dei diritti umani e le vite delle persone», minacciando l’obiettivo dell’accordo di Parigi di evitare che le temperature medie globali aumentino di più di 1,5 °C rispetto ai livelli preindustriali. Secondo Donald Pols, il direttore della ong che aveva fatto ricorso nel 2019, il caso ha comunque dimostrato che «i più grandi inquinatori non sono immuni» dalle loro responsabilità. Shell ha commentato confermando i propri piani per raggiungere la neutralità carbonica entro il 2050, e ha sostenuto di essere in linea con gli obiettivi fissati dal tribunale nel 2021, avendo ridotto del 30 per cento le sue emissioni rispetto al 2016.

La sentenza d’appello è arrivata il giorno dopo che a Baku, la capitale dell’Azerbaijan, è cominciata la COP29, cioè la 29esima conferenza delle Nazioni Unite per il contrasto al cambiamento climatico.

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