In Russia una pediatra è stata condannata a cinque anni e mezzo di carcere per i suoi commenti sulla guerra in Ucraina
In Russia una pediatra di 68 anni, Nadezhda Buyanova, è stata condannata a cinque anni e mezzo di carcere da scontare in una colonia penale per aver diffuso quelle che il regime del presidente russo Vladimir Putin considera «false informazioni» sull’invasione russa dell’Ucraina. Buyanova era stata accusata a gennaio dalla madre di un suo paziente di aver detto che il marito della donna, un soldato russo ucciso in Ucraina, era un «obiettivo legittimo dell’Ucraina» e che la Russia era «colpevole» della guerra in corso. Buyanova ha negato di aver detto queste frasi e anche di aver parlato con la donna e con il ragazzo della guerra. I suoi avvocati hanno sostenuto che Buyanova fosse stata presa di mira per via delle sue origini ucraine, dato che lei è nata a Leopoli, città nell’ovest dell’Ucraina, anche se vive da tempo in Russia.
Casi come quello di Buyanova sono sempre più frequenti in Russia, dove ormai a ricevere denunce per commenti riguardo alla guerra non sono più solo attivisti ma anche moltissime persone comuni. Secondo i dati della ong russa OVD-Info le cause avviate per via di critiche alla guerra in Ucraina sono più di mille, in alcuni casi con più cause a carico di una stessa persona. Nell’ultimo periodo OVD-Info ha rilevato un aumento dei casi come quello di Buyanova, in cui un privato cittadino viene denunciato da un altro: i casi di cui l’organizzazione è a conoscenza che siano arrivati a un processo penale sono 21, mentre l’avvocata Eva Levenberg ha detto a Reuters che finora le cause civili di questo tipo sono state 175, di cui 79 hanno portato a una multa.