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  • Martedì 12 novembre 2024

Israele sta costruendo una strada che potrebbe diventare un problema per la Siria

Nel territorio che occupa sulle alture del Golan, a ridosso della linea di demarcazione che separa i due paesi

Un bersaglio a forma di soldato nelle alture del Golan, vicino al confine con il Libano
Un bersaglio a forma di soldato nelle alture del Golan, vicino al confine con il Libano (Amir Levy/Getty Images)
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Secondo fotografie satellitari consultate da Associated Press, Israele sta costruendo una strada lungo la linea di demarcazione che separa le alture del Golan dalla Siria: una mossa che mostra come Israele voglia rafforzarsi e aumentare le proprie capacità operative anche in quella regione.

Le alture del Golan sono un territorio che Israele occupò militarmente nel 1967 durante la guerra dei Sei giorni, dopo averlo sottratto al controllo della Siria. Sono un grande altopiano di circa 1.800 chilometri quadrati che domina dall’alto tanto Israele quanto la Siria, e che per questo ha da sempre un grande valore strategico, che si è accentuato con l’inizio della guerra in Medio Oriente in quest’ultimo anno.

La sistemazione attuale delle alture del Golan fu decisa tramite un accordo negoziato dall’ONU nel 1973 (dopo un’altra guerra, quella dello Yom Kippur), che prevedeva che tra il territorio occupato da Israele e la Siria fosse creata una “zona cuscinetto” di circa 400 chilometri quadrati, che sarebbe stata pattugliata dalla missione UNDOF (Forza di disimpegno degli osservatori delle Nazioni Unite) per evitare conflitti tra le due parti.

Il confine dal lato israeliano della zona cuscinetto si chiama linea Alpha, mentre il confine dal lato siriano si chiama linea Bravo, come si vede nell’immagine qui sotto.

La situazione delle alture del Golan (idf.il)

Israele sta costruendo una nuova strada entro il territorio che controlla militarmente, ma a ridosso della linea Alpha. Parlando con Associated Press, i membri della missione UNDOF hanno detto che in più di un’occasione le squadre di costruttori e di militari hanno valicato temporaneamente la linea, cosa vietata dagli accordi internazionali.

La costruzione della strada è cominciata a fine settembre, e le foto satellitari mostrano ruspe e altri mezzi pesanti che scavano il terreno, su cui viene poi versato asfalto. Per ora sono stati costruiti circa 7 chilometri e mezzo di strada, che passa pochi chilometri a sud-est di Majdal Shams, la cittadina israeliana a maggioranza drusa dove un attacco con droni uccise 12 bambini e ragazzi lo scorso luglio.

La strada di per sé non è una violazione degli accordi ONU che regolano la gestione delle alture del Golan: Israele la sta costruendo all’interno del territorio che già occupa. Anche i temporanei attraversamenti della linea Alpha non sono considerati trasgressioni gravi, tanto più perché Israele e Siria si accusano costantemente di violazioni di questo tipo. Le operazioni in corso mostrano però come il governo israeliano voglia aumentare le proprie capacità militari anche nel Golan: difficilmente una strada in un territorio così fortemente militarizzato può avere scopi civili, o servire per migliorare la mobilità.

Finora non ci sono state violenze lungo la linea Alpha, ma ogni cambiamento dello status quo lungo il confine – come potrebbe essere la costruzione di una strada – potrebbe essere percepito come una provocazione da una delle due parti. Per ora il governo della Siria non ha fatto dichiarazioni sulla strada costruita da Israele.

Israele usa da tempo la posizione sopraelevata delle alture del Golan per attaccare con droni e artiglieria in Siria, e in particolar modo per colpire le attività del gruppo libanese Hezbollah in territorio siriano.

Dopo aver conquistato le alture del Golan nel 1967, Israele le annesse unilateralmente nel 1981. Agli occhi di gran parte della comunità internazionale le alture sono ancora territorio siriano, ma nel 2019, durante la prima presidenza di Donald Trump, gli Stati Uniti ne riconobbero l’annessione.

Attualmente il Golan è abitato da circa 50 mila persone, equamente divise tra coloni israeliani e arabi drusi. I soldati della missione UNDOF sono circa 1.200 e hanno compiti di pattugliamento della zona cuscinetto. Provengono soprattutto dalle Fiji, dall’India, dal Kazakistan, dal Nepal e dall’Uruguay.